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fonte:Reporter Gourmet C’è la pizza napoletana, morbida, scioglievole, ben maculata; e c’è da sempre la pizza romana, grande e scrocchiarella. Poi è arrivata la gourmet, da San Martino Buon Albergo a San Bonifacio, con le sue tecniche innovative e i suoi concetti rivoluzionari, non senza infiltrazioni verso sud.Ma da qualche tempo anche Bologna sta tentando la sua strada al cibo pop del momento. Grassa, rossa, dotta: una pizza bolognese è possibile? Storie DiPinte Per molti è la migliore pizza di Bologna: dal 2012 al 2018 è stata servita presso Ranzani 13; attualmente da Storiedipinte, a Bologna e San Lazzaro; dal 1 ottobre perfino a Bruxelles. L’artefice si chiama Francesco Oppido, nato in una famiglia di pasticcieri e poi passato in pizzeria, per regola l’inquietudine creativa. “Storiedipinte come gioco di parole sulla birra, ma anche perché le pareti sono affrescate da giovani artisti. All’inizio l’offerta era ricalcata su quella di Ranzani 13, come uno spin-off, poi tutto è cambiato. Ci sono le pizze tradizionali, ma anche quelle fritte, crunch ovvero romane, nuvola cioè al vapore e poi rigenerate, effetto spugna. Un progetto molto carino, che sta andando fortissimo. Ci piaceva l’idea di servire quattro variazioni con lo stesso topping e quasi lo stesso impasto: la tradizionale e la fritta sono a lievito madre con 36 ore di maturazione, la crunch con biga, la nuvola con poolish. Di fatto il gusto è lo stesso, mentre le consistenze variano”. Le farine sono Petra, il pomodoro di Pasquale Coppola e Paolo Ruggiero, la mora romagnola di Zavoli, la mortadella di Bettella. Ma ci sono anche... <Foto da pagina Facebook> Visita la pagina Petra Partner di Storie DiPinte
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