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Fonte: Fuori Magazine Un volume. Una serie digital. E un programma in tivù. Il progetto capitanato da Tinto si fa crossmediale e multiculturale, eleggendo a protagonista la pizza. Ambasciatrice di italianità, artigianalità e umanità “Fatte ’na pizza c’a pummarola ’ncoppa. Vedrai che il mondo poi ti sorriderà”, cantava Pino Daniele. “Ecco, nella prefazione, ho voluto mettere questo pensiero di Pino Daniele. Ho preferito partire proprio da qui”, spiega Nicola Prudente, alias Tinto, raccontando il suo libro: Mica Pizza e Fichi, edito da Cairo ed estensione cartacea di quello che, nato come programma televisivo, si è saputo trasformare ed evolvere in un ambizioso progetto crossmediale. Coinvolgendo televisione, web, social e carta stampata. Un volume da leggere, dunque. Ma anche trenta puntate-tutorial (di circa otto minuti l’una) in versione rigorosamente digital: #MPEF. Una serie che elegge a protagonisti altrettanti grandi maestri dell’impasto (qui li potete scoprire), i loro cavalli di battaglia e una pizza creativa realizzata con ingredienti scelti al momento. Il tutto condotto da Tinto, con la presenza, di volta in volta, di tre critici enogastronomici quali Eleonora Cozzella, Nerina Di Nunzio e Sara De Bellis. Il bello? Che le puntate si possono vedere (e rivedere) online su La7.it, come e quando si vuole: dal pc, dal tablet e persino dallo smartphone. Con corredo di ricette, in cui tutto viene spiegato per filo e per segno. Anzi, per olio, farina (Petra), mozzarella, pomodoro e prodotti vari. Per poter replicare le preparazioni at home. E poi c’è la tivù... Leggi tutto su Fuori Magazine
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