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Fonte: Food Makers Pierangelo Chifari, pizza-chef classe 1986, nasce e cresce in Sicilia in una famiglia in cui l’amore e il rispetto per il cibo sono stati alla base della sua educazione... Insieme alla sua famiglia ha aperto nel 2015 l’Archestrato di Gela, locale che all’inizio nasce come un bistrot e col tempo, visto il successo riscosso, si trasforma in pizzeria. Pierangelo, quando cominci a coltivare l’amore per i lievitati? «Quella con i lievitati è una lunga, anzi lunghissima storia d’amore che affonda le sue radici nella mia infanzia. Da bambino, infatti, amavo trascorrere del tempo in cucina con mia madre. Ero affascinato nel vederla preparare per noi pietanze di ogni genere, trasmettendomi inoltre l’amore, la passione e il rispetto per la cucina. Una volta adolescente, avendo preso coscienza di me e delle mie passioni, passavo molti dei miei weekend in cucina a preparare, per la mia famiglia e tanti amici, tante varianti di pizze, ogni volta aggiungendo e modificando la ricetta, sperando di ottenere un risultato migliore del precedente. Più passava il tempo e più mi rendevo conto che dentro di me l’amore per la pizza cresceva a dismisura». Nel 2015 l’apertura di Archestrato di Gela. Possiamo definirlo un sogno realizzato da te e la tua famiglia? Come è avvenuto poi il passaggio da bistrot a pizzeria? «Certamente! L’apertura di Archestrato di Gela è stato un grande traguardo per la nostra famiglia. Prima ancora che il progetto si concretizzasse davvero, sapevamo già quale sarebbe stato il suo eventuale nome. Quest’ultimo nasce dall’attenta ricerca e dalla mente creativa di mio padre, grande amante e conoscitore della cultura greca. Il passaggio da bistrot a pizzeria è stato graduale e quasi fisiologico. Abbiamo cominciato a piccoli passi, proponendo la pizza durante un solo appuntamento settimanale. Ma da lì a brevissimo, per cercare di soddisfare tutte le prenotazioni che ricevevamo, integrammo altri appuntamenti, riscuotendo un successo talmente repentino quanto inaspettato il quale ci convinse che avremmo dovuto impiegare le nostre forze per consolidare questo nostro nuovo progetto». Con la trasformazione in pizzeria, qual è stata la proposta di pizza sviluppata? Quale tipo di lavorazione viene attuata per garantire il miglior prodotto? «La mia pizza nasce dalla volontà di proporre un prodotto innovativo rispetto alle altre realtà presenti in città. Per fare ciò, ho dovuto fin da subito prestabilirmi degli obiettivi che mi permettessero di tenere sempre alta l’asticella della qualità e avere giornalmente lo stesso identico prodotto. Ho scelto quindi di reperire materie prime di altissima qualità lavorando all’80% con prodotti provenienti dalla filiera corta. Ho sposato il concetto di stagionalità, inserendo infatti esclusivamente 14 pizze in carta, realizzando un unico impasto di tipo semi integrale». Sei stato il secondo pizzaiolo in Sicilia a frequentare l’Università della Pizza di Padova. Quali sono state le conoscenze più importanti acquisite?... Leggi tutto su Food Makers Visita la pagina Petra Partner di Archestrato di Gela
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