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Fonte: Fuori Magazine Classica, all’albicocca, al cioccolato, alle pesche e lavanda e alle pepite di frolla. Le colombe dei grandi pasticceri (e non solo) iniziano a volare. Soprattutto online. Portando il loro messaggio di speranza e rinascita Lei, la colomba dalle ali spiegate, è simbolo di pace. Ma anche di salvezza e riconciliazione col Creato. Ora più che mai. Nel bel mezzo del diluvio universale del coronavirus. In questo tempo sospeso fra quel che è stato e quel che sarà. Del resto, fu proprio una colomba - lo descrive il libro della Genesi - a consegnare a Noè un rametto d’ulivo, in segno di speranza per un nuovo futuro di rinascita. Colomba. Per i Greci un pennuto da cui trarre profezie. In Epiro, nel bosco oracolare di Dodona, le sacerdotesse usavano interpretare i suoni delle colombe volteggianti intorno alla quercia sacra a Zeus. Mentre per gli alchimisti rappresentava la fase della purezza e del candore dopo le tenebre. E se nel 1952 Nilla Pizzi cantava “vola colomba bianca vola”, vincendo il Festival di Sanremo (e invocando un fiducioso ritorno di Trieste all’Italia), ancor prima, nel 1949, Pablo Picasso realizzava un disegno del pacifico volatile per il Congresso Mondiale della Pace di Parigi. Per poi tracciarne più volte la sagoma. Colomba. Icona della Pasqua. Anzi, insieme all’uovo, il dolce pasquale per antonomasia. Meglio ancora se nutrito dal lievito madre e plasmato da mani esperte. Come quelle di alcuni grandi pasticceri (e non solo) italiani. Artigianale e solidale Nel 2019 il Gambero Rosso l’ha eletta “Miglior Colomba Artigianale d’Italia”. E ora sta volando online, grazie all’attivissimo e-shop. Con un quid di bontà in più. “Nelle ultime settimane abbiamo fatto visita a tutto il personale sanitario che opera senza sosta negli ospedali di Vicenza e Arzignano, per cercare di fare la nostra parte e dimostrargli che siamo con loro. Abbiamo iniziato con la colazione, portando i nostri croissant, ma volevamo fare di più. Per questo, da oggi, per ogni colomba acquistata sul nostro e-commerce un euro sarà devoluto agli ospedali San Bortolo di Vicenza e Cazzavillan di Arzignano. Non sappiamo oggi dire la cifra finale che raccoglieremo, ma ci auguriamo sia il più grande possibile”, dichiara Nicola Olivieri, patron e pasticcere di Olivieri 1882, food hall a tutto tondo nella vicentina Arzignano. Un forno contemporaneo. Volitivo e versatile. Uno spazio di 1.200 metri quadrati che... Leggi tutto su Fuori Magazine
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