Intervista.Paolo Piantoni.Neogrania 2025
Dalla coltivazione del grano evolutivo alla nascita di un pane dedicato a Brescia: il contributo di Èl Forner a una filiera che unisce agricoltura, artigianato e comunità.
Una giornata per raccontare un progetto che parla di pane, terra e comunità
Il 25 maggio, con una biciclettata e una giornata aperta alla cittadinanza, Èl Forner ha condiviso con la città il proprio impegno nel progetto Neogranìa, promosso da Petra–Molino Quaglia. Al centro: il grano evolutivo coltivato a pochi passi dalla città e una filiera che rimette al centro le persone.
In bici come una volta, per guardare avanti
«Una volta ci si muoveva in bicicletta» racconta Paolo Piantoni, titolare del forno insieme alla moglie Stefania. «Abbiamo voluto ripartire da lì, da un gesto semplice e concreto, per raccontare ciò che stiamo facendo. 209 persone hanno partecipato: famiglie, amici, bambini. È stato un successo. Una piccola festa, come una volta».
La biciclettata ha aperto la giornata “Aspettando il grano bresciano”, pensata per avvicinare la cittadinanza al significato profondo di una scelta: tornare a coltivare, trasformare e raccontare il pane a partire dal territorio.
Un campo di grano evolutivo alle porte della città
Dal 2025, Èl Forner coltiva un piccolo appezzamento urbano nella valle di Mompiano, in collaborazione con l’azienda bio Agricola Calina. Lì cresce Furat Li Rosi, un grano tenero evolutivo seminato con varietà siciliane, capace di adattarsi naturalmente all’ambiente.
«Fosse per me lo raccoglierei adesso, solo per vedere cosa viene fuori. È un’esperienza meravigliosa» dice Paolo. «Ma il raccolto arriverà nei suoi tempi, e da lì nascerà un pane nuovo, dedicato a Brescia».
Un pane che ancora non c’è, ma parla già alla città
Il pane bresciano di Èl Forner nascerà dal raccolto urbano. «Non ha ancora un nome» spiega Paolo, «ma sarà ispirato ai valorosi della nostra città. Sarà il nostro modo per restituire qualcosa a chi ci vive intorno».
Accanto al pane, si stanno sviluppando altri prodotti: cracker, grissini e una 'pizzetta scolastica' pensata per i ragazzi delle scuole bresciane. Un modo semplice e buono per portare il grano evolutivo anche nelle merende dei più piccoli.
Micro panifici, grande visione
Dopo un momento di incertezza, Èl Forner ha scelto di ripartire dalle botteghe di quartiere. Così nasce il primo micro panificio: 22 metri quadri di laboratorio e vendita, aperto il 23 novembre, giorno del compleanno di Stefania.
«Ci siamo chiesti: cosa facciamo? E da lì è arrivata l’idea di un panificio piccolo, ma vero. Funziona come i negozi grandi, ma con un’anima diversa. E soprattutto con attenzione a chi ci lavora: alcuni pomeriggi si resta chiusi, per garantire un equilibrio tra lavoro e vita».
Il pane, come relazione
«Le persone vanno rispettate: chi coltiva, chi impasta, chi serve» conclude Paolo. «Abbiamo scelto un modello che tenga conto anche della vita di chi lavora con noi. Il pane che facciamo non è solo farina e lievito: è tempo, cura, relazioni».
Neogranìa: una filiera viva, che cresce con il territorio
Il progetto promosso da Petra–Molino Quaglia mette al centro il grano evolutivo come leva per costruire una nuova relazione tra artigiani, agricoltori e comunità locali. Una filiera che non separa ma unisce, che non impone ma ascolta. Una pratica concreta, che a Brescia ha trovato terreno fertile.
(ndr) Libera rielaborazione dei testi originariamente contenuti nella seguente fonte:
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