«Questa edizione di PizzaUp ha dimostrato quanto l’uomo sia capace di cambiare idea velocemente. Quanto l’uomo sia pronto al cambiamento. E ha dimostrato pure quanto il nostro mondo di artigiani sia fluido. Nutrito dalla bellezza, dall’arte, dalla musica, dalla scrittura, dalla cultura. Da qui il mio monito: siate preparati al cambiamento».
Suggella così il maestro Corrado Assenza la 17esima edizione del simposio tecnico sulla pizza italiana contemporanea, targato Petra - Molino Quaglia. Che quest’anno ha mutato logo e luogo. Trasferendosi dal quartier generale di Vighizzolo d’Este a Milano: agli East End Studios di via Mecenate.
Una due giorni intensa, immersiva, dirompente, provocatoria, adrenalinica, rivoluzionaria. In equilibrio fra analogico e digitale, palco centrale (rigorosamente circolare) e chef’s table laterali, lezioni e fermentazioni, laboratori e degustazioni, focus sui cereali e digressioni vegetali, buio e luci artificiali. Per sentirsi in un’altra dimensione: quasi dentro lo schermo di uno smartphone.
«Un simposio fortemente emozionante», dichiara Franco Angioni, direttamente da Poppy’s, in quella Carbonia che è il cuore del Sulcis Iglesiente. «Da impatto wow», come puntualizza Cristian Marasco della Grotta Azzurra di Merate. «Stravolgente», come esclama Tommaso Vatti de La Pergola di Radicondoli. Aggiungendo: «Casa Molino Quaglia è sempre casa Molino Quaglia. C’è aria di familiarità. Ma cambiare location e dare una botta forte è stato positivo. Ha generato nuovi input. Interagire con il pubblico esterno ha avuto il suo grande fascino».
Perché qui sta il punto. La grande novità del simposio è stata proprio l’apertura al pubblico (più di 900 le persone partecipanti e ben 170 i pizzaioli all’opera a sei forni), nella serata del 7 novembre, grazie all’evento PizzaUp & Friends. Nel segno della massima interazione fra professionisti e consumatori e nel nome dell’assoluta connessione fra le arti. Tenendo sempre fede al mantra del simposio: Fare bene contro la scarsità.
Il che significa in primis valorizzare non solo la materia prima, ma anche fornitori, collaboratori e clienti. Per alimentare un virtuoso senso d’appartenenza. E poi non sprecare, rispettare e agire per il bene della collettività. Tant’è che l’intero ricavato della serata è stato devoluto a Food For Soul, il progetto voluto e sostenuto da Massimo Bottura e Lara Gilmore. La quale, salendo sulla ribalta, ha suggerito persino come recuperare e riutilizzare le croste delle pizze lasciate nel piatto, traducendole in passatelli. «In una ricetta ci può essere la soluzione di un problema. Cerchiamo di essere creativi e di sprecare un po’ meno».
«L’evento aperto al pubblico era una totale incognita. Abbiamo fatto una scommessa. Poteva andare male come poteva andare bene. È andata benissimo. Milano ha risposto con sorprendente entusiasmo», dichiara Piero Gabrieli, direttore marketing di Petra.
«Siamo passati da un PizzaUp esclusivamente didattico a un PizzaUp più spettacolare. Forse ci portiamo a casa i concetti giusti per rendere in qualche modo più emozionante ed empatico lo stare in pizzeria. Noi dobbiamo far sognare gli ospiti», commenta Mirko Petracci della Scaletta di Ascoli Piceno.
E noi vi raccontiamo lo spettacolo. Attraverso il reportage fotografico di Thorsten Stobbe.
Cristina Viggè
fonte: https://www.identitagolose.it/sito/it/209/31974/mondo-pizza/pizzaup-2022-i-volti-le-parole-le-cifre-i-bilanci-corrado-assenza-siate-preparati-al-cambiamento.html
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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