Identità Golose - 8/11/2012Non si tratta di fare un Pizza Napoletana diversa, si tratta di farla migliore, più digeribile, più leggera, più intelligente. Purtroppo quando vai a toccare cerchi tasti legati alla tradizione è concreto il rischio di offendere chi vive quel piatto come un’icona, ottimo per fede. Se appena accenni al fatto che il mondo è andato avanti, tanti si chiudono a riccio, sordi. Il manifesto è nato per questo, per dare dignità assoluta al più italiano dei piatti.
Leggi qui >Luciano Pignataro W&FB - 9/11/2012Nelle sue passate edizioni si era già parlato, per la prima volta nel mondo della pizza, dei vantaggi in termini di gusto e di nutrizione delle farine macinate a pietra, della tecnica di gestione e utilizzo del lievito madre (quello vivo che dà gusto e leggerezza), dell’importanza di farcire la pizza con ingredienti freschi e di stagione, di decoro del pizzaiolo nel modo di presentarsi e nel modo di lavorare a vista, di un menu con meno pizze e più qualità, di gusto da costruire per non confondere il palato con miscugli senza storia.
Leggi qui >Campania che Vai - 8/11/2012Senza rinnegare la tradizione, ma anzi partendo da essa, i pizzaioli di Italia, si propongono di curare con più attenzione ogni aspetto del proprio lavoro: dalle materie prime all’impasto, dal decoro del locale e degli operatori alla digeribilità del prodotto finale...Unico additivo alla ricetta del nuovo pizzaiolo contemporaneo, un elevato contenuto di italianità.
Leggi qui >L'Espresso - 9/11/2012Non è più solo una base da ricoprire sbizzarrendosi con gustosi condimenti. La pizza è sempre più la fusione dei topping con l'imprescindibile qualità della pasta. Farine macinate a pietra, lievitazioni naturali, spessori specifici per i diversi topping e poi ingredienti gourmet. Gli stati generali dei pizzaioli si sono riuniti in Veneto per discutere del futuro della pizza. E scrivere Il Manifesto per distinguere quella d'eccellenza.
Leggi qui >La Stampa - 10/11/2012Un piatto gourmet, l’ha definito qualcuno, o semplicemente la «pizza contemporanea», che dal passato trae spunti per una felice creatività. E ciò che sta accadendo è una rivolta da manuale, che nasce dalle ceneri di un generale appiattimento. È successo col vino, con l’olio e negli anni recenti con le birre, che hanno dato il via ai birrifici artigianali: figurarsi se non succedeva col piatto più amato dagli italiani!
Leggi qui >Vanity Fair - 8/11/2012Un simposio a cui hanno partecipato i migliori pizzaioli italiani con l’obiettivo si siglare il Manifesto della Pizza Contemporanea. 10 punti per un codice etico e qualitativo che vuole segnare il nostro modo di mangiare e mettere fine alla diatriba fra avanguardisti e retrogradi...Una vera rivoluzione che metterebbe d’accordo davvero tutti.
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