MACINAZIONE EVOLUTIVA 2023

Adotta un Raccolto di Petra Evolutiva 

Da progetto a gruppo collettivo

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11 set 2023 - Riprese e montaggio di Francesca Paluan per Petra

«Le adesioni aumentano. Sono sempre di più coloro che scelgono di stare con noi e di portare avanti un’idea. Convinti che sia un percorso che ci porterà lontano».

Chiara Quaglia, amm.delegato di Petra-Molino Quaglia

Senso di appartenenza a un gruppo; filiera circolare e trasparente; e un nuovo modello di economia sana e sostenibile, capace di riconsegnare valore al contadino, al mugnaio e all’artigiano. Sono tanti i principi cardine che tengono insieme un progetto in continuo divenire quale “Adotta un Raccolto”. Partito pochi anni fa - in sinergia con Simenza, cumpagnìa siciliana sementi contadine - e già divenuto un faro per un nuovo modo di pensare e di fare agricoltura. In cui ogni attore è connesso e collegato all’altro. In una perfetta condivisione di idee e intenti. Non solo. 





Basti pensare che gli “adottanti” possono toccare con mano le diverse fasi di sviluppo di una popolazione di grano tenero evolutivo. Dalla semina alla raccolta, sino alla macinazione e alla trasformazione in farina Petra Evolutiva. Dal campo al sacco, dalla campagna al molino. Dove il “gruppo” si è riunito per assistere alla macinazione della propria farina. Perché il sacco porterà nome, cognome, insegna (ristorante, pizzeria, pasticceria o panificio che sia) e annata. In questo caso la 2023.



Un molino più piccolo quello protagonista della molitura del grano evolutivo. Posizionato a Este, a pochi chilometri di distanza dal più grande headquarter industriale di Vighizzolo d’Este. «Si tratta di un impianto gioiello. Piccolo, maneggevole, flessibile”,  spiega il mugnaio di Petra - Molino Quaglia Gianluca Sinigaglia, descrivendo un impianto sartoriale ad altissime prestazioni, con tanto di selezionatrice ottica all’avanguardia. Un molino pensato per trasformare il grano evolutivo in farina Petra Evolutiva, sia di tipo 1 sia di tipo 2, pronta per essere utilizzata in purezza. Ma anche adatto a lavorare grano duro e cereali diversi, come segale e orzo.





Il progetto è partito dalla Sicilia e continuerà in Sicilia, ma è già stato esportato fuori dai confini siciliani. Ad esempio, nelle campagne di Ascoli Piceno e in quelle di Rieti, grazie a Mirko Petracci e a Gabriele Bonci. In tal modo si sperimenta l’adattamento della popolazione di grano tenero evolutivo anche in altri territori italiani. Al fine di avere una mappatura completa», precisa Luca Giannino, responsabile tecnico di Petra Molino Quaglia e coordinatore del progetto di adozione. «Il concetto di progetto viene superato. Preferiamo parlare di gruppo. In un progetto gli attori partecipano, quasi da elementi esterni. In un gruppo invece tutti gli attori sono protagonisti. Agricoltori, molitori e artigiani sono parte attiva e interattiva. Perché insieme si può capire come seminare meglio, macinare meglio e lavorare meglio un cereale. E magari si può scoprire o riscoprire una varietà agricola nuova. Da coltivare in prossimità della propria pizzeria, della propria pasticceria o del proprio panificio. Avendo così il proprio frumento, ma condividendo con tutti virtù, criticità e possibili soluzioni. L’obiettivo? Costruire una carta delle popolazioni di grano evolutivo e delle nuove varietà. Per avere un sempre più ampio ventaglio di possibilità», continua Giannino.





«In questo modo si raggiunge l’apice dell’artigianalità: fare e offrire un prodotto unico, esclusivo, altamente distinguibile. Perché fare un prodotto che cambia non è una cosa negativa. Anzi, è un valore», dichiara Chiara Quaglia, amministratore delegato di Petra - Molino Quaglia. 


Esattamente come ha fatto Massimo Quaglia, alla guida di Pane Quaglia (a Sant’Urbano, Padova) e di Mama (a Lendinara, Rovigo). Massimo che non solo è un “adottante”, ma che ha pure messo a segno un pane con la segale iermana, coltivata nel Reatino. «La segale assorbe molta acqua, ma il pane ha gusto e struttura straordinari», precisa lui. Fiero di aver realizzato una serie di pagnotte anche con le farine - tutte biologiche - Petra Evolutiva, Petra Maiorca (siciliana pure lei) e Petra Farro Monococco. Non dimenticando la farina di grano duro evolutivo.


Da progetto a gruppo, dunque. «Questo è l’embrione di una nuova economia. L’economia del futuro. Nella quale non vi è più l’atto della compravendita, superata da una dinamica più complessa. Perché cambia il rapporto fra contadino, mugnaio e artigiano. Si instaura un senso di stima, di rispetto, di fiducia reciproca. Nasce la confidenza. Che si sostanzia anche nel condividere alcuni momenti insieme, come mangiare, andare nel campo per la raccolta, partecipare alla macinazione del grano. Inoltre in un gruppo si scambiano informazioni, idee e conoscenze. In maniera fluida. Si mescolano persino i campi semantici. I pizzaioli arrivano a parlare un linguaggio diverso, utilizzando termini che non sono abituati a usare”, commenta Giuseppe Li Rosi, contadino custode del grano evolutivo seminato per Petra, nonché presidente di Simenza.


E tutti insieme gli “adottanti” hanno assistito alla molitura del grano tenero evolutivo, prelevato da sacchi con le coordinate geografiche del campo di provenienza.
Ma gruppo significa anche dividere e condividere, in maniera corale e collettiva, onore e oneri. Lo spiega bene Piero Gabrieli direttore marketing di Petra - Molino Quaglia: «In questo modello il rischio si ripartisce lungo tutta la filiera circolare. L’agricoltore ha la garanzia del prezzo di vendita fin alla semina e si assume il solo rischio della resa del raccolto. Il mugnaio si prende il rischio di una possibile bassa resa di macinazione. E l’artigiano, che utilizza la farina, si prende il “rischio” di non essere abbastanza bravo nel comunicarlo correttamente al consumatore finale. Però in questo modo tutti vincono e nessuno perde. Perché l’obiettivo non è fare un prodotto migliore, bensì concorrere a un pensiero migliore».


E grazie ad un’idea lanciata da Alex Osoianu, la giornata si è chiusa con l’impegno a costruire tutti insieme la giornata annuale del “Pane del Buon Raccolto” come buon auspicio della nuova semina. E così il prossimo 22 novembre tutti gli adottanti sforneranno in rete e nei loro negozi il pane con Petra Evolutiva annata 2023, dopo essersi scambiata per l’occasione la farina sull’onda della proposta entusiasta di Gabriele Bonci, che durante il dibattito ha commentato l’evento considerando che: «È la tecnologia unita alla filosofia a creare il progresso». 

(Nota stampa del 12-9-2023)


Guarda l'album delle foto realizzato da Francesca Paluan per Petra-Molino Quaglia

 
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