Poi Gaetano Sorice, marito della figlia Caterina, prese le redini in mano e pensò di giocarsela tutta portando i Timpani dei Monzù in pizzeria.
E così nacquero i calzoni ripieni di maccheroni. Pasta e pizza insomma.
Ora a bocca di forno ci sta Gabriele, suo figlio, che insieme al cugino Guido ha di nuovo rimescolato le carte. Aria nuovissima tra le sale con la ristrutturazione alla moda e il dehors nella galleria Vanvitelli.
Il menù è ragionato.
Al primo posto ci sta, onore al merito, la Margherita Stg. La regina intoccabile. E poi, via via le nuove proposte che nascono dalla ricerca del giovane pizzaiolo. Come la Cosacca con scaglie di cacio ricotta. E come la pizza con spinaci, salsiccia e burrata.
Gabriele Sorice ha girato in lungo e largo, si è portata dentro, però, la tradizione familiare. Napoli e il resto del mondo. Ora sta tutto qui, ancora insieme ai timpani diventati calzoni (assaggiate Pulcinella con mezzanelli alla bolognesa e Rraù o il ripieno con le linguine alla Nerano). Sono ancora serviti nel piatto di acciaio anni ’60.
Non perdetevi la Regno delle Due Sicilie. È con la Genovese, provola e crema di ricotta. Non c’è paragone.
Tommaso Esposito
fonte: https://www.lucianopignataro.it/a/pizzeria-acunzo-vomero-sorice/147178/
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
BREAD RELIGION
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