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“Donna Giulia” ai piedi del Vesuvio Ottima cucina e ambiente moderno


Donna Giulia a Sant’Anastasia (Na) è pizzeria gourmet e anche brasserie e ristorante. Si nota da subito l’accurata selezione di carni pregiate e di prodotti di qualità. Birre in purezza e vini importanti da varie regioni

Siamo nella fascia pedemontana del Vesuvio, la metropoli partenopea è ad un passo.

Il territorio comunale è quello di Sant’Anastasia (Na). E siamo nei pressi di uno dei santuari mariani campani, Madonna dell’Arco, a maggiore afflusso devozionale, con quanto potrebbe conseguirne ai fini dell’offerta ristorativa in termini di sciatteria di prodotto e di servizio.

Così non è, ma proprio assolutamente così non è, al ristorante Donna Giulia, aperto da pochi mesi, dal santuario poco distante. Qui alberga la qualità e, con essa, la schietta attenzione da parte del patron Carmine Leonessa, alla ricerca dei migliori prodotti e del modo migliore per deliziare una clientela già ben presente e ben esigente.

Locale moderno, strutturato su più sale. Parte del cibo da lavorare in cucina è bene in vista come bene in vista è il forno a legna. Ottime le pizze. Da manuale, pressoché perfetta, sorta di incipit alla cena, la Margherita Monte Somma, con pomodorino del piennolo del Vesuvio Dop e fiordilatte di Agerola. Una grande bontà.

Si comincia con un tagliere di formaggi, tra i quali spicca un Asiago Dop proposto sia nella sua versione fresca che nella sua versione mezzana. Ottimo il pane, gradevolissimi i grissini. Il maitre sa ben proporre e ben consigliare, suggerendo quando può anche essere l’estemporanea proposta “fuori menu”.

Si opta, dolorosa altrimenti la scelta per esclusione, per entrambi i primi piatti proposti. E allora si comincia con ravioli fatti in casa in farcia di telline e sugo di pomodoro fresco con friariello infiammato e gambero rosso mediterraneo. È piatto di arduo concepimento e di difficoltosa attuazione. Ci si complimenta con il valevole chef Vincenzo Grassi che ha saputo comporre tale piatto, memorabile, osando giocare su contrappunti di dolcezza, sapidità e gusto forte di un friariello degli orti vesuviani qui sublimato alla perfezione.

Si prosegue con rigatoni (by Leonessa) alla genovese. Il fornitore di pasta, in prevalenza, è il rinomato pastificio Leonessa, il cui opificio poco dista da Donna Giulia. Relazioni parentali avallano un incontro tra attori di qualità: il ristoratore Carmine Leonessa ed il pastaio Diego Leonessa. Cugini.

Al netto di qualche secondo di sovracottura dei rigatoni, che toglie la lode al piatto, siamo al cospetto di un sugo genovese che rasenta la perfezione assoluta per quanto sontuoso ma non untuoso. Di ottima qualità, verosimilmente, la carne adoperata.

E difatti le proposte di carne connotano l’accorta scelta del secondo. Ci si orienta verso un pregevole hamburger di chianina e un’ottima costata di frisona.

La carta dei vini è ben calibrata su proposte campane e su chicche di altre regioni. Accorta e lodevole la presenza di alcuni champagne. Tuttavia, a fronte di una carta delle birre così ben fatta e così doviziosa, come è ancora raro trovarne, l’intero pasto, dalla pizza alle carni, è innaffiato da meditati sorsi di una grande bavarese, la Riegele Privat.

Ottimi i dessert. Degustati il parfait agli agrumi della Costiera Amalfitana ed il cestino croccante con mousse di cioccolato e vaniglia. In abbinamento un ottimo passito ed un buon nucillo. Insomma, una deliziosa esperienza, la scoperta di un ristorante già ottimo e che ha in sè le componenti giuste per accingersi ad un’ulteriore crescita.

Il patron Carmine Leonessa ha idee chiare in merito ed è già sulla buona strada per come ha saputo scegliere il suo team, per come sa rapportarsi con i suoi stakeholders e come sa di costituire un’entità aggregante qualità in un territorio che ciò ampiamente merita. In due, tale sontuosa cena, il conto lambisce gli 80 euro.


Vincenzo D'Antonio
fonte: https://www.italiaatavola.net/articolo.aspx?id=33266

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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