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E lo chef dell'anno (per Identità Golose) è Gianluca Gorini


Si chiude la stagione delle presentazioni con l'edizione numero 12 della Guida dei ristoranti di Identità Golose.
 

La guida, creata da Paolo Marchi e coordinata da Gabriele Zanatta, costituisce un unicum nel panorama gastronomico italiano, non solo perché dal 2015 è esclusivamente online e gratuita, ma anche perché comprende una selezione di locali anche fuori dai confini nazionali.

Una guida al meglio di Italia - Europa - Mondo, compilata da una squadra di 101 collaboratori viaggiatori, che recensisce quest'anno 1024 insegne, di cui 302 appartenenti a 44 paesi extranazionali (con tre new entry: Ecuador, Georgia, Islanda). Presenti anche molte pizzerie, con 85 insegne.

Un altro primato della guida è da sempre l'attenzione all'età, infatti nelle schede risulta chiara di valorizzare il lavoro dei giovani: sono 461 i locali guidati da chef under 40, di cui 58 addirittura under 30.

La stessa attenzione è una dichiarazione d'intenti per quanto riguarda i premi speciali. Così sul palco dell'Hotel Gallia Excelsior, dove si è svolta la presentazione, è salito come miglior chef dell'anno Gianluca Gorini, classe 1983, del locale a Bagno di Romagna che porta il suo nome.

Nella motivazione si legge che "Cuoco e patron di un’insegna gestita con la moglie Sara Silvani, in poco più di anno ha spiccato il volo nel panorama nazionale grazie a una creatività spinta e mai eccessiva, con piatti di notevole complessità e personalità. Li apparecchia in un luogo in cui si sta bene come pochi".

La migliore chef è invece Karime Lopez, del Gucci Osteria a Firenze, cuoca messicana che "ha saputo mettere in pratica con grande abilità gli insegnamenti del suo maestro Massimo Bottura: applicare tecniche e idee da tutto il mondo a un orizzonte storicamente italiano, l’osteria. Lo fa in un luogo che sintetizza, come pochi altri in Italia, bontà e bellezza".

Miglior chef internazionale è Ricard Camarera che in quel di Valencia ha saputo conquistare la scena con un repertorio di cucina tremendamente tecnico e personale e un talento imprenditoriale che gli ha permesso di aprire diverse attività, tutte di successo (fine dining, bistrò, bar, laboratori).

Mentre l'ambito premio per la Novità dell'anno va al ristorante Dina di Alberto Gipponi a Gussago (Brescia).

Poiché una cucina non è solo lo chef, Identità Golose ha varato da qualche anno il premio per il miglior sous-chef. In questa edizione se lo aggiudica Remo Capitaneo, secondo di Enrico Bartolini al Mudec di Milano.

Se dalla cucina si passa alla cantina e alla sala, ecco i premi al miglior e alla miglior sommelier: Emanuele Izzo di Piazzetta Milù e Anna Cardin dell'Oro di Cipriani a Venezia. E al miglior maitre, che è Alberto Tasinato del ristorante milanese di recente apertura L'Alchimia.

Per la pizzeria gli applausi sono andati a Gennaro Battiloro, già allievo di Franco Pepe e con esperienze oltre Oceano, oggi in Versilia con il suo Battil'Oro.

La miglior pasticceria è risultata invece quella di Lucia De Prai del ristorante The Cook al Cavo a Genova, dove è felice,mente approdata dopo le esperienze spagnole al fianco di Paco Torreblanca e Quique Dacosta. Oggi a sole 28 primavere, questa ragazza romana vanta un curriculum che merita già grande rispetto e firma dessert di impagabile eleganza, gusto, leggerezza.

Gli altri premi: al Lux Lucis di Valentino Cassanelli per il miglior cestino dei pani; a Giuseppe Lo Iudice e Alessandro Miocchi di Retrobottega a Roma per l'uso della birra in cucina; a Alessandra Dal Monte del Corriere della Sera come food journalist.

Inoltre, a sottolineare il fatto che la ristorazione italiana è spesso legata alla tradizione delle famiglie, ecco il premio alla famiglia dell'anno: se l'aggiudicano gli Alajmo di Rubano, in provincia di Padova, che hanno fatto dell'attività di tre generazioni un piccolo impero che oggi da Padova si allarga a pasticceria, bottega del gusto, tre ristoranti (Calandre, Montecchia, Calandrino) fino al Quadri di Venezia e il Caffè Stern di Parigi.

La sezione Storie di Gola, ovvero lo spazio che la guida Identità Golose dedica alle segnalazioni di luoghi del cuore, è stata affidata ad alcuni dei maitre più celebri in Italia e nel mondo che raccontano le rispettive città: Nicola Ultimo parla di MIlano,  Beppe Palmieri di Modena e Bologna, Raffele Alajmo di Venezia,  Catia Uliassi di Senigallia, Marco Reitano di Roma, Cristiana Romito dell'Abruzzo, Enrico Baronetto (si, proprio il fratello di Matteo Baronetto chef del Cambio di Torino), Giovanni Alajmo di Parigi,  Stefania Giordano di Bilbao e Jonathan Benno di New York.


Eleonora Cozzella
fonte: https://www.repubblica.it/sapori/2018/12/03/news/guida_identita_golose_2019-213225018/?fbclid=IwAR0KnsQPftLjbEqBxkDAubsXNymhUF9ozFgdWh5wS6c4NdhXKUBe1XplBLk

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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