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RASSEGNA STAMPA WEB
come e dove Petra arriva in tavola
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Emiliano Aureli, pizzaiolo-corsaro, ha le idee chiare

Pizzeria con vista. Stiamo parlando della La Taverna dei Corsari (via Vittorio Veneto 10, tel. +39.0765.279279), locale di Montopoli Sabina, siamo in provincia di Rieti.

Nel gergo popolare i montopolesi vengono indicati col nomignolo di “corsari”, forse per il carattere fiero, spericolato e anche prepotente degli antenati. Ebbene: Emiliano Aureli, giovane pizzaiolo della sopracitata Taverna, è un corsaro che sa dove vuole andare.

Figlio d’arte – i suoi genitori facevano la “vera pizza al taglio classica alla romana” - nasce con le mani in pasta e dieci anni fa il grande passo: coglie l’opportunità di aprire una pizzeria in un bellissimo locale appena restaurato dal Comune nel centro storico di Montopoli, tra l’antica torre e l’abbazia di Farfa, con una terrazza panoramica incredibile.

Emiliano ha le idee chiare: pizza al piatto, farine macinate a pietra e ingredienti del territorio. E questo si consolida con il felice incontro con la farina Petra e l’Università della Pizza di Vighizzolo che gli permette di conoscere nuove tecniche di lavorazione delle farine e degli impasti, oltre a confrontarsi direttamente con molti colleghi.

Comincia così “a giocare” con Petra 1, Petra 3 e Petra 9 mischiandole tra loro o usandole in purezza, creando quattro o cinque impasti diversi dalle lunghe lievitazioni che vengono cotti nel forno elettrico e poi farciti con i migliori prodotti locali, in primis il buonissimo olio extravergine di oliva della Sabina.

Il suo menu cambia con le stagioni pur mantenendo sempre i “grandi classici”, come la Margherita con base croccantePetra 1, pomodoro pelato, fiordilatte e basilico, ma anche alcune farciture speciali (ad esempio la Gambero rosso, pesca gallona della Sabina, menta e burrata).

Per una pizza molto autunnale, prima che inizi a fare freddo e gelare, si è inventato un topping con le erbe spontanee del territorio (carota selvatica, caccialepri, pimpinella, broccoletto selvatico, crespigna, luppolo selvatico…) condite con olio extravergine di oliva, aglio e alici, il tutto messo a crudo su una base rossa (impasto Petra 3 e Petra 9) a cui aggiunge, alla fine, gocce di ‘nduja e spolverata di pecorino sabino.

Tania Mauri
fonte: 
http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=632

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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