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"I Masanielli di Sasà Martucci": fantasia e creatività, ma attenti alla cottura


Il nome della pizzeria è iconico, storico, e un racconta il carattere deciso, ambizioso e un po' guascone del proprietario.
 

"I masanielli di Sasà Martucci" infatti non a caso porta il nome del suo proprietario: questa pizzeria non è la costola secondaria del locale dell'altro Martucci, Francesco, ma in tutto e per tutto la creatura di questo giovane pizzaiolo classe 1984 che "non demanda mai nemmeno un'uscita" e se non riesce ad essere in pizzeria per il servizio "si sente morire".

Quello di via Vivaldi 23 a Caserta è un locale bianco, le pareti esterne di vetro ricordano quelle di un bistrot parigino e l'interno, forte di un arredamento scelto con cura per non "far sembrare l'interno asettico e freddo", riesce a dare una sensazione di spazio nonostante i numerosi tavoli.

I posti a sedere sono infatti 100, ben ottanta in più di quelli presenti nella vecchia pizzeria abbandonata poco meno di un anno fa e nonostante questo passata la boa dell'ora di punta l'attesa per un tavolo - è impossibile prenotare - raggiunge anche i 45 minuti.

"Se restassi aperto tutto il giorno, ci sarebbe comunque folla", commenta il proprietario orgoglioso dell'affetto e del riconoscimento che il pubblico continua a dargli nonostante il cambio di indirizzo, che non sempre premia i ristoratori.

La fila lungo il marciapiede è un must in questa viuzza centrale, gratificante per il ristoratore ma un pò angosciante per chi siede nei tavoli più vicini alle vetrate d'ingresso e sente addosso lo sguardo degli avventori.

Quì arriva il principale nemico di questo locale: il tempo. Dovendo far fronte a una richiesta così alta con le forze di un solo pizzaiolo davanti al quale, per sua stessa ammissione "passa il 99% delle pizze", qualcosa nel meccanismo si inceppa.

Il personale di sala, estremamente cortese e preparato e sempre pronto nell'offrire consigli e presentare le pizze fuori menu, è particolarmente solerte e tenta di mantenere un ritmo altissimo. Un vulnus, a fronte di un menu ricchissimo in cui ci si perde piacevolmente.

L'attesa per le pizze è minima, inferiore ai 15 minuti per un tavolo da tre persone, ma nella velocità l'impasto, estremamente idratato e comunque morbido, perde parte del suo potenziale per strada, risultando meno performante e penalizzato da un'uscita dal forno un po' prematura, soprattutto nella formazione degli alveoli del cornicione, fondamentali in questo tipo di pizza (comunemente chiamata "a canotto", ndr).

La forza de I Masanielli di Sasà Martucci è la fantasia del pizzaiolo che si traduce in un menu vario, particolareggiato, che si accompagna a una carta delle birre adeguata all'offerta gastronomica. "Alcuni dei miei collaboratori sono molto preparati sul beveraggio, per ogni nuova ricetta scelgono loro l'abbinamento perfetto". 

Un gioco di squadra che ritorna anche nell'assaggio delle nuove creazioni che "se non piacciono almeno a 3 o 4 persone della squadra non vengono portate in sala". 

Tra le fuori carta, consigliate dai camerieri, l'ultima giunta è la Sharol (burrata di bufala, broccoletti baresi, 'nduja di di Spilinga, salsiccia di maialino nero casertano e, all'uscita, scaglie di provolone) che porta il nome della figlia e dimostra con il suo equilibrio come le ricette originali siano il vero punto di eccellenza di questa pizzeria. Il fattore su cui puntare, rinforzandolo con un'attenzione ai tempi e un po' di calma in più.

Un altro settore del menu "molto apprezzato" è quello delle pizze stagionali, legate alla turnazione quadrimestrale dei menu, che seguono l'andare delle stagioni. "Scegliamo i prodotti personalmente, li cambiamo a seconda del periodo dell'anno - tiene a sottolineare Sasà- e seguiamo con attenzione le novità dei produttori" di fiducia, e non solo.

Una sola pagina che cambia almeno quattro volte all'anno e che in questo periodo vede on air la pizza Vesuvio ( mozzarella di bufala dop affumicata, pomodorino rosso del piennolo, pacchetelle gialle, olio evo) al fianco di creazioni meno classiche come la Mar Rosso ( mozzarella di bufala dop, peperoncini verdi di fiume, tonno rosso artigianale cotto a vapore, olio evo).

Lo zoccolo duro del menu, invece, quello presente 12 mesi su 12, è ampio ben cinque pagine e presenta le pizze della tradizione in versione classica o con varianti come l'Ortolana bis (pelati san marzano dop, fior di latte misto bufala, melanzane arrostite, zucchine arrostite, zucca arrostita, peperoni, olio evo) e la Vestito semplice ( metà calzone con ricotta e salame napoletano, metà margherita) insieme ai nuovi classici come la Pistacchio ( provola affumicata misto bufala, mortadella "La favola", granuli di pistacchio, olio evo) un must soprattutto nell'interland napoletano che qui però, in alcuni punti, risente di un salume non del tutto legante con l'impasto così come la Siciliana della non perfetta omogeneità del condimento.


Lara De Luna
fonte: http://www.repubblica.it/sapori/2017/02/02/news/recensione_pizzeria_i_masanielli_sasa_martucci_caserta-157444418/

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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