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Milano, abbiamo provato La Taverna Gourmet


«Volevo provare qualcosa di nuovo», racconta Davide Iannaco, 42 anni, famiglia attiva nel mondo della pizza da 23, quando ha aperto La Taverna di via Anzani 3 a Milano, poi replicata 4 anni fa con L’Altra Taverna di via Cadore 8.

Iannaco ricorda come si trovasse in Sardegna, parecchio tempo prima, al Laguna Chia. Lì un pizzaiolo preparava pizze gourmet, con topping preziosi. Il locale era mezzo vuoto: troppo avanti coi tempi? La cosa scoraggiò Iannaco, ma l’idea gli era piaciuta e continuò a frullargli in testa.

Cambio di scena: due anni fa. La pizza gourmet si è nel frattempo fatta strada, ma non a Milano. Così Iannaco decide di rompere gli indugi e avviare un progetto di un terzo locale, dove coniugare la tradizione dei primi due con la nuova tendenza.

La Taverna Gourmet è nata il 25 luglio scorso, con Vincenzo Masi al forno e i topping curati da Leonardo Giannico, reduce da 4 anni al ristorante del Bulgari.

«Abbiamo lavorato molto sugli impasti – ricordano – Usiamo solo lievito madre, farine di qualità, almeno 48 ore di lievitazione».

Ne servono cinque versioni: classico, con centrifuga di basilico, integrale con Petra 3 e Petra 9, al nero di seppia e alle alghe (per una Pizza sashimi). Non abbiamo assaggiato questa, ma altre:

Margherita Gourmet (squisita: il pomodoro del Piennolo è di Gennaro Esposito, poi mozzarella di bufala, parmigiano e basilico verde e rosso);

Gambero e guacamole (gambero rosso di Mazara, avocado, cipolla rossa, peperoncino, limone di Amalfi e mozzarella);

Langhe (golosa: salsiccia di Bra, tartufo nero e toma piemontese);

Scampi cacio e pepe (bel connubio di eleganza e forza: cruditè di scampi, pecorino romano, pepe e scorza di lime);

Pluma di maialino iberico (la più complessa e goduriosa: pluma di Patanegra, burrata, parmigiano e crema di mele).

La seconda e l’ultima, come anche la Branzino e Colonnata, sono firmate Roberto Di Pinto, chef del Bulgari.

Ottima esperienza, c’è la possibilità – come è successo a noi – di provare più assaggi, grazie al degustazione a 30 euro. La singola pizza costa tra i 14 e i 35 euro: costoso ma non caro, perché li vale tutti.

Bella la location, curata dall’architetto Silvana Barbato.


Carlo Passera
fonte: http://newsletter.identitagolose.it/email.php?id=551


Foto dal sito La Taverna Gourmet

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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