Non arrivava da molto lontano: la sua famiglia, di pizzaioli ça va sans dire, ha da sempre un locale a Portici, ma a Napoli, si sa, la pizza è un affare tremendamente serio ed i napoletani spesso guardano con diffidenza a ciò che arriva da fuori, anche se questo fuori significa poco più di qualche chilometro di distanza.
La conquista della città a Ciro è riuscita molto bene tanto che gli è toccato ben presto ampliare il locale e costruire un secondo forno a legna per far fronte alla folla in perenne attesa di assaporare le sue creazioni. Farine a basso tenore proteico, alta idratazione e lunga lievitazione a temperatura ambiente contribuiscono alla nascita di un impasto morbido e soffice, ben alveolato ed altamente digeribile.
La marinara 50 kalò, con scarola, pomodorini, aglio, olive e capperi, la pizza dell’alleanza bianca con fiordilatte di Agerola, lardo, cipolla ramata di Montoro e conciato romano sono diventate a loro modo dei classici. Badate bene a lasciare spazio a sufficienza nei vostri stomaci per le fritture. Sarebbe davvero un delitto alzarsi da tavola senza aver assaggiato almeno una montanara o una frittatina di pasta.
Lydia Capasso (dalla Guida Identità Golose 2017)
fonte: http://www.identitagolose.it/news/view.php?id=42
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
BREAD RELIGION
Iscriviti e ricevi le novità nella tua email.