...sembra oramai chiaro che una nuova normalità sarà il risultato di comportamenti e relazioni sociali sui quali hanno inciso, più o meno profondamente, gli effetti della pandemia.

E nel mondo del lavoro, e dei mercati, i cambiamenti iniziano già a vedersi sotto forma, per citarne alcuni, di aumento generalizzato dei costi, di crescente incertezza direzionale legata ad andamenti della domanda diversi da quelli cui eravamo abituati, di dimissioni dal posto di lavoro di quote significative di collaboratori, di maggiore speculazione sulle materie prime che amplifica gli effetti nocivi di un cambiamento climatico sempre più evidente.

A detta di accreditati osservatori sui consumi alimentari, questo insieme di fattori condizionerà fortemente le scelte di acquisto dei consumatori finali negli anni a venire, spostando l'attenzione sulla qualità intrinseca del cibo e la qualità della filiera che lo ha reso disponibile, alla cui valutazione parteciperanno in modo preponderante la conoscenza dell'origine, il contributo alla sostenibilità ambientale dei produttori e distributori, l'attenzione alla salute e la capacità di personalizzazione del servizio.

Gli effetti di questi nuovi comportamenti sulla filiera agroalimentare saranno senza precedenti e richiederanno, anche a chi gestisce una pizzeria, capacità di lettura del cambiamento superiori al passato e maggiore condivisione di informazioni utili a interpretare correttamente i fenomeni in atto, che andranno oltre la qualità in sé del piatto.

Le indagini più recenti sul pensiero dei consumatori finali metto in luce una crescente diffidenza, soprattutto da parte delle fasce più giovani della popolazione, nei confronti di chi serve in tavola raccontando favole. Nell'inserto online L'Economia del Corriere della Sera del 14 dicembre si parla di "Giustizia Alimentare", quale sintesi dei trend (sicurezza alimentare, la biodiversità e l’attenzione allo spreco di cibo) che la piattaforma predittiva Nextatlas ha individuato per il 2022 nel canale dell'alimentazione.

E se associamo a ciò il boom di dimissioni di lavoratori italiani in questo 2021 (picco di un fenomeno iniziato già prima della pandemia) legato alla volontà sempre più diffusa di cambiare la relazione tra lavoro e vita privata, è chiaro che la pizzeria italiana di qualità ha all'orizzonte nuove opportunità di successo, a patto di non scendere a compromessi sulla qualità degli ingredienti e dei suoi fornitori, insieme ad un ripensamento totale del rapporto con i propri collaboratori.


Piero Gabrieli
fonte: https://www.identitagolose.it/ermes/newsletter/?id=486

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