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come e dove Petra arriva in tavola
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Ricominciamo da zero


Gli accadimenti dei mesi passati hanno messo in discussione modelli gastronomici e di consumo alimentare basati su assortimenti ridondanti e spesso indulgenti verso i tratti estetici più che verso il valore intrinseco del cibo...

Accelerando un processo già in atto, facendo emergere scenari di spesa e di consumo nel settore alimentare (e in questo contesto le pasticcerie non fanno eccezione) diversi rispetto a quelli pre-Covid.

La minore disponibilità di denaro, le incertezze crescenti nel mondo del lavoro, le campagne di sensibilizzazione sociale, i progressi nella medicina preventiva hanno ridato valore all'essenzialità, intesa come modello di vita che sostituisce alla spesa inconsapevole (spendo tanto per mangiare di più) quella del benessere della persona (mangio meno e meglio per stare bene e vivere più a lungo).

Ci aspettiamo una maggiore attenzione da parte dei consumatori verso nuovi assortimenti in pasticceria, che rispondono all'esigenza di spendere bene, cioè di non sprecare il proprio denaro, in una logica di sobrietà che porti a focalizzare l’attenzione sul rapporto qualità/prezzo piuttosto che sul rapporto quantità/prezzo.

Difficile in questo momento formulare previsioni, tuttavia mi pare logico attendersi una maggiore richiesta di prodotti da consumare in casa (anche quelli per la prima colazione) e di ingredienti di base per la preparazione in casa di prodotti da forno, di ricette pensate per contenere lo spreco di cibo, una maggiore valorizzazione della sapidità naturale unita a un controllo più accurato dell’apporto calorico del consumo alimentare giornaliero.

Quale opportunità migliore per quegli artigiani pasticcieri che vogliono riformulare con un nuovo ordine la propria produzione per rispondere all’idea diffusa che anche il dolce, alimento voluttuario per eccellenza, debba rientrare in schemi nutrizionali che diano piacere al palato senza alterare l’apporto calorico ideale per una vita sana (State of the World 2010, pubblicazione dell’autorevole centro di studi interdisciplinari sui trend ambientali Worldwatch Institute, ha evidenziato che gli individui più longevi consumano mediamente 1800-1900 calorie al giorno, mangiano cibi poco trattati e pochissimi alimenti animali, mentre l’europeo medio consuma 3.800 calorie al giorno in un contesto di vita tendenzialmente sedentaria).


Piero Gabrieli
fonte:
https://www.identitagolose.it/ermes/newsletter/?id=304

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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