Milano ha 100 hamburgherie e i mixologist di grido. E poi braciolerie messinesi, tramezzinari veneziani, trattorie abruzzesi, arancinerie, bistrot finto poveri e ristoranti multifunzionali.
Ma nel calendario nelle mode gastronomiche meneghine il 2016 è stato l’anno della pizza.
Niente più pastrami, prosecco col sambuco o sushi bar, quest’anno il tasso di milanesità si è misurato a botte di acciughe di Cetara, farine macinate a pietra e ultra-lievitazioni.
Con risultati inattesi e sorprendenti in particolare sull’asse Napoli-Milano e conseguente buona pace dei puristi, quelli che “l’acqua usata per l’impasto non sarà mai la stessa”.
Dissapore non poteva perdere l’occasione, a fine anno, di scegliere e mettere in classifica i capofila di questa singolare “pizza-invasion” che ha portato all’ombra della Madunina formidabili pizze napoletane o “gourmet” che dir si voglia (8 fette con uno spessore più alto e una diversa consistenza).
— Per farlo siamo stati in ogni pizzeria eleggibile al titolo di numero 1.
— Provando tutte le pizze più significative sul menu.
— Stilando infine con teutonica pignoleria questa classifica.
Leggetela fino a consumarla: mangiare una signora pizza a Milano non è mai stato così facile.
1 LIEVITA'
via Carlo Ravizza, 11 – Via P. Sottocorno, 17
— Farine: Petra 3 (la domenica è disponibile anche l’impasto integrale)
— Lievitazione: dalle 36 alle 48 ore, con doppio lievito
— Forno: a legna
— Tipo: napoletana in versione gourmet
— Prezzi: 10-18 euro, escludendo la “pizza del mese”
— Pizza più rappresentativa: “Miracolo”
La nostra pizza milanese numero uno, quella di Lievità, due locali aperti in città a poca distanza uno dall’altro, ha le fattezze dal casertano Giorgio Caruso, classe ‘83, (attenzione, come vi abbiamo raccontato, al momento Caserta per una fortunata congiunzione astrale è l’unica città italiana che può mettere in discussione la supremazia di Napoli).
Cornicione alto, sposa nel corpo lo stile napoletano ma attenzione, meno fondente, più asciutto, quel tanto che basta a renderlo divisibile a fette ben delineate sul tagliere.
Gli ingredienti meritano un paragrafo a parte.
Ci siamo innamorati delle alici, se piacciono anche a voi cercate nel menu la pizza “Miracolo” e ci darete ragione. Poi abbiamo provato la pizza "Crema salata di finocchi, fiordilatte di Agerola e salmone affumicato codanera”, che detta così sembrerebbe un paciocco stucchevole.
Invece l’equilibrio è disarmante. Quando tre ingredienti così eccentrici permettono di arrivare ancora con la voglia all’ultima fetta, significa che in cucina qualcuno sa il fatto suo, e non ha timore di osare.
Sorprendenti, a segnalare che la ricerca non è appannaggio esclusivo dei grandi chef, le nove versioni diverse della Margherita gourmet, veri virtuosismi a base di conserve e formaggio.
Per fare un esempio, lì dove il pomodoro è più acido, per esempio il pomodoro del Piennolo, va la mozzarella di bufala, più dolce.
— Pizza: 35/35
— Ricerca sulla materia prima: 15/15
— Menù: 10/10
— Bevande: 9/10
— Rapporto qualità-prezzo: 9/10
— Ambiente: 10/10
— Servizio: 9/10
— Totale: 97
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Chiara Cavalleris
fonte: https://www.dissapore.com/pizzerie/milano-le-10-migliori-del-2016/
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
BREAD RELIGION
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