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Alla pizzeria Barbablù c’è il caffè sospeso contro la crisi


Pagare due caffè e berne solo uno. L'altro è per uno sconosciuto che quell'espresso al bancone non se lo può permettere: la tradizione partenopea del “caffè sospeso” approda a Istrana.

Alla pizzeria “Barbablù” da qualche giorno vicino alla cassa c'è una piccola cassetta per raccogliere gli spiccioli lasciati dai clienti a beneficio di chi non può godere del piacere di un buon caffè al bancone del bar.

Già trenta gli euro depositati nel salvadanaio per il “caffè sospeso”, sinonimo della generosità dei clienti e, perché no, anche della curiosità attorno all'iniziativa del “Barbablù”.

«È una vecchia pratica molto in voga nel Sud Italia, c'è chi ha proposto di replicarla anche da noi e abbiamo preso l'idea al volo», spiega Massimo Busato, titolare del locale in centro a Istrana assieme a Patrizia Grespan, «vogliamo dare un aiuto a chi ha bisogno e aprirci al territorio».

A reclamizzare l'iniziativa all'interno del locale in piazzale Roma, dei cartelloni che riportano una frase di Franca Rame: “Lascia un caffè pagato, fallo come se fossi tu stesso la persona che lo berrà”.

Il meccanismo alla base della tradizione napoletana esportata a Istrana, così come in altre città e anche nei paesi, è molto semplice:

«Il cliente chiede se c'è un 'caffè sospeso', naturalmente sarà la sua coscienza a dettare se ha davvero bisogno o se fa il furbo», spiega Massimo Busato, «serviamo il caffè, battiamo lo scontrino e paghiamo la consumazione con i soldi che sono stati riposti anonimamente da altri clienti nella cassettina».

La tradizione vuole che sia un caffè ad essere pagato, ma nulla vieta di chiedere se ad essere sospeso sia ad esempio una pizza o un piatto di spaghetti, tutto dipenderà anche da quanti soldi ci saranno a disposizione.

«Al momento c'è interesse per l'iniziativa da parte dei clienti che hanno dimostrato di voler aderire lasciando ad esempio il resto nella cassettina», continua il titolare del “Barbablù”.

Clienti che hanno beneficiato della generosità di chi ha qualcosa in più, al momento non ce ne sono stati. Ma c'è da giurare che più di qualcuno, nei prossimi giorni, superato il muro del pudore, entrerà al bar-pizzeria e chiederà se c'è un “caffè sospeso”.

A chi beneficerà dell'espresso gratis, l'onere di un semplice “grazie” e magari di un pensiero al benefattore sconosciuto.


Redazione La Tribuna di Treviso
fonte: http://tribunatreviso.gelocal.it/treviso/cronaca/2015/01/27/news/alla-pizzeria-barbablu-c-e-il-caffe-sospeso-contro-la-crisi-1.10751872?ref=search

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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