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"Il caffè per noi è come la mamma"


Giorgio Angele ha iniziato a fare caffè a Roma, quando aveva 10 e non era ancora abbastanza alto per raggiungere il bancone...
 

Oggi è proprietario di una catena delle caffetterie australiane più rinomate, i caffè Brunetti di Melbourne, che sono anche un’icona della comunità italiana del Victoria.

La storia d’amore di Giorgio con la buona cucina italiana ebbe inizio nel bar pasticceria di suo zio in Via di Santa Chiara a due passi da Piazza Navona, quindi, nel cuore pulsante della capitale. Erano gli anni ’40 e ‘50, un momento della storia italiana che Giorgio ricorda come uno dei più belli, la Dolce Vita.

“Avevo 23 anni, vivere a Roma era una cosa meravigliosa. Roma è sempre nel cuore. La sera mi addormento in Australia, ma il cuore è sempre là”

In occasione delle Olimpiadi del 1956 a Melbourne, all’età di 23 anni, Giorgio arriva nella capitale del Victoria per la prima volta, in una squadra piuttosto particolare: quella della cambusa che durante l’evento sportivo hanno il compito di far dimenticare agli atleti la nostalgia della cucina di casa.

Giorgio viene scelto come pasticciere in un team composto da 10 cuochi e due pasticceri per occuparsi degli atleti di Spagna, Italia e Ungheria. La vita nel villaggio olimpico, costruito nel quartiere di Heidelberg, è per Giorgio un’esperienza fantastica: tra gli altri, conosce atleti che ama come Consolini, Cicciani, Panuzzi, Pedersoli (Carlo, primo Italiano a scendere sotto il minuto nei 100 Stile Libero, poi diventato il più noto Bud Spencer), Fucci.

“Quando siamo arrivati in Australia tutti ci battevano le mani, ma noi non eravamo atleti; eravamo cuochi e pasticcieri e volevano autografi”

Giorgio ha raccontato che giunto a Melbourne, erano pochissimi i caffè all’italiana anche nella “Piccola Italia” di Lygon Street, il quartiere storico degli italiani del Victoria.

“Abbiamo portato il caffè dall’Italia e la pergoletta, non sapevamo cosa avremmo trovato in Australia e volevamo essere sicuri di prendere il caffè la mattina”

Durante la sua avventura “olimpica”, Giorgio riceve un invito per avviare una pasticceria ma quella che doveva essere un'esperienza di quattro mesi si trasforma in una vita.

Insieme alla adorata moglie Gigliola, Giorgio cerca di trasmettere l’amore per la sua città anche ai cinque figli nati in Australia. Nel 1971 la famiglia cerca di tornare a Roma ma, dopo due anni, Giorgio e Gigliola si accorgono che in Australia avrebbero potuto offrire molte più opportunità ai figli e quindi decidono di tornare Down Under.

Giorgio, a 85 anni, si sveglia ogni mattina prima dell’alba e inizia a lavorare alle 5:30 di mattina nel laboratorio di pasticceria.


Francesca Valdinoci
fonte: 
https://www.sbs.com.au/yourlanguage/italian/it/audiotrack/Brunetti-Melbourne-il-caffe-noi-e-come-la-mamma-giorgio-angele?language=it

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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