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Migliavacca


I fratelli Migliavacca continuano in una tradizione pasticcera che dura da più di cinquant'anni. Dal 1958, la Pasticceria Migliavacca, delizia i milanesi con le sue straordinarie specialità.

Siamo in via Ajaccio 18, una delle ultime trasversali di Viale Argonne, nella media periferia milanese, la strada che porta verso il mitico quartiere dell'Ortica, celebrato da Jannacci in una mitica canzone degli anni '60 del secolo scorso.

Una location appartata, molto understatement, come si conviene a chi ha per filosofia l'essere e non l'apparire.

L'attività oggi condotta dai due fratelli Migliavacca, è un'attività iniziata oltre mezzo secolo fa dai genitori che a loro volta venivano da famiglie che operavano nel mondo della ristorazione di alto livello.

Oggi molto è cambiato, a iniziare dagli stili di vita a cui anche la pasticceria si è adeguata. Ma i fratelli Migliavacca hanno saputo innovarsi nella tradizione...e che tradizione.

Le materie prime sono di eccellenza assoluta, le lavorazioni eseguite dai titolari, con magnifica perizia, non è un caso che abbiano vinto molti premi a carattere nazionale e non solo.

La pasticceria Migliavacca è oggi un bel locale grande, moderno e luminoso, con un banco lunghissimo, l'illuminazione è affidata ai magnifici lampadari "retrò", progettati da Alessandro Mendini, per La Murrina.

Parlare della pasticceria che i Migliavacca propongono, sottointende di entrare in mondi di delizia e peccati di gola, ai quali è impossibile resistere. La varietà dei prodotti è quasi sterminata. Si passa dal grande assortimento della pasticceria mignon alla pralineria, che certo non fa rimpiangere Bruges.

Le torte sono semplicemente da concorso, con una cura maniacale per le decorazioni, a volte vere e proprie sculture di cioccolato e se ne contano una ottantina di tipi. Ma se questo non basta, in questo luogo di delizia, ve ne progetteranno e realizzeranno ad hoc.

Le praline a rotazione contano oltre quaranta specialità.

E poi delizia delle delizie, straordinarie tavolette di cioccolato, declinate in oltre cinquanta specialità. Inconsueti e buonissimi gli abbinamenti: giusto per citare, cioccolato noci e uvetta, cioccolato fondente e caffè macinato grosso, ciocco fondente fichi e noci, un autentico delirio.

Se tutto vale un viaggio, compreso il gelato in stagione (oltre 50 gusti a rotazione), irrinunciabile diventa in questa stagione sua Maestà il panettone con pezzature che vanno dai 100 gr, ai 5 kg, passando per le pezzature classiche, da 500 gr, ai 750 gr, al Kg e via dicendo. C'è gente che inizia a prenotarli a metà novembre per paura di restar senza.

Lo stesso vale per le veneziane, le migliori che abbiamo assaggiato a Milano.

Un discorso simile è legato alle uova di Pasqua, è necessario penotare per tempo se non si vuol ripiegare su qualche improbabile prodotto industriale.

In questo delirio di dolcezze. Non mancano nè le specialità salate ne tantomeno la piccola gastronomia. Sublimi i panettoni gastronomici, le piccole brioches imbottite e le tartine con gelatina.


Redazione Groane
fonte: http://www.groane.it/newsite/index.php?option=com_content&task=view&id=2506



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