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Renato Bosco: ecco la nuova casa di Saporè


Renato Bosco e la sua insegna Saporè sono ormai da qualche anno un punto di riferimento assoluto per l’arte della pizza in Italia: questo fa di San Martino Buon Albergo, piccolo comune alle porte di Verona, una tappa obbligata per i gourmet.

Golosità, fantasia, digeribilità, ricerca delle materie prime migliori, tutti elementi che rendono la pizza di Saporè irresistibile.

Inoltre le sperimentazioni di Bosco sugli impasti - dall’Aria di pane alla Crunch e DoppioCrunch, dalla Mozzarella di pane alla Bagel Pizza, per arrivare alla Pizza senza lieviti aggiunti - dimostrano come si possa creare e inventare partendo da un grande classico, innovandolo con amore e rispetto.

Sarà quindi capitato a qualcuno, come è successo a chi scrive, di progettare una tappa golosa alla corte di Bosco sulla strada per le vacanze. E di scoprire, in questo assolato agosto, visitando il sito ufficiale, che la destinazione su cui impostare il navigatore era cambiata.

Sinora Saporè a San Martino aveva una casa divisa in due: in via Ponte 53 per la pizza d’asporto, accanto, al 55, per la sala dedicata alle degustazioni. Poi, certo, dall’anno scorso Bosco aveva aperto due Saporè anche nel centro di Verona, che continuano a macinare numeri e bontà: Saporè Pizza Stand Up, per l’asporto, in via della Costa 5. Saporè Downtown, per la degustazione, in via Amanti 6/8.

Ma la sede principale resta San Martino, dove tutto è iniziato. E dove adesso il locale per la degustazione ha un nuovissimo e accogliente indirizzo, nella piazza centrale del paese: Piazza del Popolo al 46, per la precisione.

«Era da un po’ che volevo trovare una soluzione diversa - ci spiega Bosco dandoci il benvenuto nel nuovo Saporè - perché desideravo marcare maggiormente la differenza tra l’asporto e la degustazione al tavolo, con maggiore spazio a disposizione anche per far nascere qualche nuovo progetto. Quasi per caso ho scoperto che questo locale, che prima era occupato da un bar, era in vendita: non ho avuto dubbi e l’ho preso subito».

Dopo sei mesi di lavoro il pizzaiolo ha aperto la sua nuova sede, anche se non ancora in modo ufficiale: «Ci stiamo rodando in corsa, volevo aprire anche se ci sono ancora dei dettagli da rifinire e delle zone da completare».

Lo spazio, dalle linee pulite e minimal, ha una forma a T, con un ingresso sobrio ed elegante che porta i clienti a passare di fianco ai forni (elettrici, di Moretti Forni) e al banco dove vengono preparate le pizze, per prendere posto ai tavoli.

In uno dei lati della sala, uno splendido muro in mattoni antichi: «E’ originale, del ‘700 - specifica orgoglioso Bosco -, qui sorgeva un oratorio francescano e abbiamo cercato di recuperare tutto quello che potevamo. Infatti sono ansioso di poter aprire anche il piano inferiore, dove stiamo ricavando una sala con un bellissimo soffitto a volta. Lì avremo un grande tavolo in condivisione, che useremo per delle degustazioni speciali: una delle novità sarà il lavoro che faremo sui vini, ho molte idee in testa che presto potremo raccontare a tutti».

Quando? «L’inaugurazione speciale sarà a fine settembre, appena saremo pronti. Sto anche lavorando per individuare degli artisti a cui affidare la personalizzazione di ogni tavolo con delle sculture».

E ci saranno anche delle novità in carta: «Sicuramente, ma voglio che siano delle sorprese. Posso dirvi che sono felicissimo dei risultati che sto ottenendo sperimentando su una mia interpretazione della farinata...».

In attesa di scoprire queste e altre novità, il menu di Saporè è già una cornucopia di bontà. Imperdibile, tra le tante proposte, la Marghe-Tira: come forma e consistenza è la pizza di Bosco che ha più legami con quella napoletana.Pasta piuttosto sottile in centro, cornicione voluminoso e morbido. Ma è ottenuta da lievitazione spontanea, senza lieviti aggiunti.

La mozzarella è bufala campana Dop, ci sono il basilico e l’origano. Al posto del pomodoro i “pelati di kiwi”: la polpa trattata proprio come se venisse da quell’ortaggio rosso, invece è un frutto esotico verde, che porta con sé la medesima acidità, ma anche un profumo ricco, dolce, che accarezza il palato. Una bomba.

A fine pasto, a dimostrare la passione di Bosco per la pasticceria, abbiamo anche potuto assaggiare in anteprima una sua deliziosa declinazione, molto personale, del Babà. Piuttosto diversa dall’originale, più leggera e ariosa, con una bagna non alcolica, di puro profumo agrumato, accompagnata da una salsa al frutto della passione, lamponi freschi, una morbida mousse al cioccolato…un saluto che lascia solo la voglia di tornare al più presto a inebriarsi di Saporè.


Niccolò Vecchia
fonte: http://www.identitagolose.it/sito/it/209/20166/mondo-pizza/renato-bosco-ecco-la-nuova-casa-di-sapor.html?p=0


Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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