Enosteria Lipen, un giorno non meglio precisato del 2012. Il pizzaiolo titolare Corrado Scaglione si vede recapitare alla sua postazione d’impasto richieste inconciliabili di Margherita.
«Ma mica posso fare i mischioni che mi chiedono loro», s’indispettisce. In cuor suo, sa però che deve provare ad accontentare tutti: «Devo assolutamente trovare il modo di presentare più margherite in un colpo solo». E inizia a studiare.
Il compito è arduo: «Non posso fare una pizza modello 'gourmet', cioè divisa in 3 spicchi separati», si arrovella, «perché in quelle pizze c’è sempre un passaggio di rigenerazione: preparano la base prima e aggiungono i condimenti dopo. Ma io faccio pizza napoletana, cioè espressa al 100%, non posso e non voglio snaturare questo concetto».
Allora si mette a fare prove, modellando il cornicione come barriera tra un quadrante e l’altro. Inizialmente aggiunge al normale impasto tondo ulteriori pezzi di cornicione. Crea tre piccole circonferenze concentriche. Esperimento fallito: «Mi sono reso conto che non posso mica chiedere ai clienti di mangiare tutto quel cornicione».
Gabriele Zanatta
fonte: https://www.identitagolose.it/news/view.php?id=133
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