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Se la pizza diventa perfetta per degustare champagne


Pizza e bollicine. Potrebbe sembrare una questione di lieviti, ma in realtà questo è uno degli abbinamenti più ricercati del momento.

«Lo Champagne, del resto, è un vino eclettico - spiega Roberto Beneventano, amministratore delegato della Maison Steinbrück - per cui ha la possibilità di essere abbinato con cibi di diversa natura e qualità, anche con la pizza».  
 
Pizza e bolle  
E così succede che, durante la prima serata di Terra Madre Salone del Gusto, le pizze di Massimiliano Prete vengano abbinate allo Champagne Steinbrück in un evento che sa di rinascita. Prete infatti proprio giovedì, dopo essere stato insignito dei tre spicchi del Gambero Rosso a Napoli, ha inaugurato a Torino una nuova stagione: ha cambiato il nome del locale che da Gusto Madre è diventato Sesto Gusto e ha raccontato come, nella vita, tutto evolva, si affini e cresca proprio come un buon impasto con il lievito giusto:

«Fino a qualche anno fa - commenta Prete - sapevamo che i ricettori presenti nella nostra bocca ci permettevano di percepire cinque gusti fondamentali: il dolce, il salato, l’aspro, l’amaro e l’umami, cioè il sapore forte presente in cibi ricchi di proteine come la carne e il formaggio. 

Recentemente, i ricercatori dell’Università dell’Oregon, negli Stati Uniti, hanno scoperto la capacità di percepire un altro gusto fondamentale: il sesto. È la sensibilità al sapore dei carboidrati, cioè quello che ci fa amare la pizza, il pane e tutti gli impasti a base di grano». 

E così il Pizz’Otto con cavolfiore, scampi e Caviale Calvisius, pensato in omaggio a Joël Robuchon, viene abbinato al Cuvée Brut Tradition (60% Meunier, 30% Pinot Noir, 10% Chardonnay) e non è che l’ouverture di una lunga serie di assaggi.

«Il nostro intento - commenta Beneventano - è quello di rendere lo Champagne più accessibile, alla portata di tutti, a patto che sia sempre abbinato alla qualità».  
 
Doppia qualità  

Pensiero simile a quello di Alice Paillard, alla guida della Maison Paillard, che durante il primo giorno del Salone ha condotto una degustazione di quattro tipologie di Blanc de Blancs del domaine Bruno Paillard di Reims: «Lo Champagne può essere abbinato anche a un ottimo pane o a un’ottima pizza, purché siano sempre di assoluta qualità». 

Lo dice dopo aver ricordato di come tutto parta dalla terra, terra che nutre, che permette la buona crescita della vigna, il buon equilibrio della pianta: «Terra a cui va donato amore, lavoro, che va curata e sbloccata, come abbiamo fatto noi negli ultimi venti anni con le nostre 106 particelle in Champagne», commenta.

E se lo Champagne sarà tra i protagonisti, il 24 settembre, del progetto Terroirs della famiglia Ceretto, le bollicine italiane saranno presenti in altre degustazioni come quella di oggi di Ferrari e della famiglia Lunelli, ma anche degli abbinamenti che si susseguono nella fucina di pizza e pane.  
 
Modello Alta Langa  

Qui il Consorzio dell’Alta Langa ha organizzato degli assaggi con le pizze proposte da Alessio Rovetta, Stefano Vola e Massimiliano Prete.

«L’Alta Langaspiega Giulio Bava, presidente del Consorzio - è un vino gastronomico, ottimo da bere mangiando, ideale anche per gli abbinamenti più arditi. Il nostro metodo classico piemontese è infatti sapido, fresco, molto fragrante, ha una valenza quasi dissetante e con la pizza è perfetto». 

Dopo le degustazioni con gli impasti di Alessio Rovetta a bassa fermentazione, oggi è la volta degli abbinamenti con le pizze di Stefano Vola, un abbinamento sorprendente.


Sarah Scaparone
fonte: https://www.lastampa.it/2018/09/22/societa/se-la-pizza-diventa-perfetta-per-degustare-champagne-UT9F4QTglWgOGifgPZqQBL/pagina.html

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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