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Le migliori pizzerie di Torino: gli indirizzi da provare


A Torino non c’è solo la tipica pizza al padellino, da accompagnare alla farinata, ma tante altre varianti, tutte da assaggiare. Ecco i migliori indirizzi del capoluogo piemontese, quelli che hanno raggiunte i Due e Tre Spicchi nella guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso...

In questo momento di incertezza e continui cambiamenti e limitazioni, come quelli introdotti dall’ultimo DPCM del 25 ottobre, che impone la chiusura delle attività di ristorazione alle 18, le attività stanno riorganizzandosi, cambiando, spesso in corso d’opera i loro orari. Alcuni estendendo l’apertura del pranzo anche durante il fine settimana, altri sospendendo il pranzo e concentrandosi solo sul delivery, altri invece non hanno ancora definito orari e strategie. In ogni caso è una situazione mutevole che suggerisce di verificare preventivamente le aperture e i servizi disponibili.


Sestogusto

Un’esperienza che nasce dalla grande attenzione alle materie prime, alle farine, agli ingredienti di Massimiliano Prete che ama considerarsi lievitista piuttosto che pizzaiolo e bissa a Torino il successo di Gusto Divino a Saluzzo.

Impasti leggeri e digeribili: la pizza classica, la croccante, il pizz’otto, la pala, la fermento con fermentazione spontanea per idrolisi. E la speciale base della Pizza Evolutiva, realizzata con una farina Petra Evolutiva (ndr) composta da oltre 70 varietà di grani antichi siciliani.

I condimenti sono sempre convincenti, sia che si tratti di una classica come L’Acciuga, con acciughe del Mar Cantabrico, che della mitica Gambero Rosso, con gambero rosso di Porto Santo Spirito, lardo di Pata Negra, burrata di Gioia del Colle e salsa guacamole.

La più nuova, il suo “orgoglio italiano”, è la Margherita Extravergine, farine da miscuglio evolutivo, pomodoro delle pendici del Vesuvio, ricotta di Martino Patti, un produttore visionario di Castagneto Po, pesto di pistacchio (e basilico) omaggio a Corrado Assenza. Oltre alla carta dei vini, la Birra di Focaccia.

L’ultimo nato tra i dolci, in collaborazione con la pastry chef Loretta Fanella, si chiama TerraLibera ed è ispirato all’Albero della Vita di Klimt.

Prosegue anche il progetto delivery, con il menu Dishcovery: pizze da completare all’ultimo, base stabilizzata e topping in vasetti nelle dosi giuste, che si aggiunge all’asporto. Qui una sua ricetta da fare a casa.


La Flegrea

Flegrea, il ritorno. Sì perché la classica pizzeria Flegrea a Torino è una piccola istituzione e la riapertura è stata salutata con grande piacere. Stessa location, sala superiore dal look vagamente vintage, ampi spazi, qualche tocco nostalgico per i torinesi (come le poltroncine rosse che arrivano dallo scomparso Teatro Macario) per una pizza di tradizione cotta nel forno elettrico.

Farine Petra (ndr) macinate a pietra, alte idratazioni, lunghe lievitazioni, per un impasto leggero e digeribile, in tre varianti (semintegrale, integrale, farro monococco integrale bio).

Anche i condimenti sono ben studiati e realizzati con ingredienti scelti. Pizza signature la Flegrea con fiordilatte, rucola, peperone abbrustolito, acciughe di Cetara, ma le proposte sono davvero tante, anche insolite da degustazione: la pizza con crema di friarielli, fiordilatte, speck e granella di pistacchio, la Vesuvio con pomodorino giallo, la pizza ai carciofi fritti.

Da segnalare le pizze gluten free: Flegrea aderisce all’Associazione Italiana Celiachia e naturalmente ha forno dedicato. E da provare anche i calzoni e la pizza fritta.

Prima della pizza farinata, classica e non, il fritto misto campano, i frittoli con pomodori.


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