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Luca Doro: La pizza, una coccola irrinunciabile contro la pandemia


Il pizzaiolo casertano è ancora in corsa nel sondaggio di Italia a Tavola Personaggio dell'anno dell'enogastronomia e dell'accoglienza. Tra le sue ultime invenzioni la CaiaDoro nata durante un trekking...

La crisi da pandemia? Questa fase difficile è stata gestita bene con l'asporto e la consegna a casa.

Macerata Campania è borgo agricolo poco distante da Caserta, la città capoluogo. Capitale della lavorazione della canapa in epoca borbonica e fino agli anni ’60 dello scorso secolo, l’indole laboriosa permane. Luca Doro, maceratese da generazioni, ha voluto qui nel suo borgo natio far sorgere la sua pizzeria, divenuta in breve tempo locale di destinazione. Sempre piacevole ed interessante la conversazione.

Ciao, Luca. Comincio con una domanda che più irriverente e inelegante non si può. Parlo del nostro Premio Italia a Tavola (CLICCA QUI PER VOTARE). Tu, nella categoria Pizzaioli, hai brillantemente superato la prima fase, adesso sei nella dozzina che si gioca il passaggio al terzo e ultimo turno. Sei in compagnia di due mostri sacri della pizza napoletana (Gino Sorbillo e Maria Cacialli), entrambi ubicati nel ventre di Napoli, in quella Spaccanapoli dove la pizza è il cibo quotidiano da sempre. Che effetto ti fa tutto ciò?

"Sono emozionato ma non sorpreso; per stare lassù in cima evidentemente c’è qualcuno che crede in noi, soprattutto per quello che facciamo per il territorio, per la gioia che doniamo ai nostri clienti con le nostre pizze. 

Napoli è sempre capitale della Pizza con i suoi pizzaioli storici da generazioni, ma credo che tanti territori, la Provincia di Caserta soprattutto, hanno dimostrato da decenni di poter stare al top di ogni classifica e di ogni gradimento. Caserta ha dato tanta innovazione e modernità nel mondo della pizza ed io sono orgoglioso di essere in questo filone. 

Nella mia performance del Premio Italia a Tavola hanno concorso anche tante attestazioni di stima dall’estero. Colombia, Stati Uniti, Panama, dove ho la famiglia di mia moglie e tanti colleghi con i quali ho lavorato negli anni trascorsi in giro per il continente americano".


Tu sei tra quelli che molto credono nell'asporto. Anzi, a dirla tutta, con l'asporto ci sei nato. Come stai gestendo asporto e delivery in questo momento affetto dalla pandemia?

"Abbiamo gestito bene questa fase con asporto e consegna a casa. Un buon servizio significa anche non troncare il rapporto con i clienti di prossimità. Almeno doniamo un sorriso in giorni complicati per tante famiglie. 

Noi abbiamo sempre fatto asporto tranne il sabato sera a sala funzionante. Con la pandemia ci siamo adeguati su sala e asporto, non solo seguendo le prescrizioni ma anche dotandoci di un menu digitale, di sistemi di pagamento elettronici in remoto. 

Inoltre, abbiamo aggiornato la comunicazione social ed abbiamo potenziato anche i mezzi di consegna. La consegna, a proposito è svolta rigorosamente in casa, con nostro personale e non ci siamo affidati a piattaforme. 

Abbiamo anche preso una e-bike come ulteriore mezzo "green". Ma la pizza vera, la convivialità, i sapori delle nuove creazioni ottenute con grandi ingredienti sono possibili soltanto in sala, caro Vincenzo".


Adesso in questo saltellare tra zona arancione e zona rossa, non stai erogando servizio di sala. Auguriamoci che tu riprenda quanto prima. E poniamo che io venga da te una sera e ti dica: "Luca, fai tu". Quale pizza mi proponi?

"Avendo conosciuto tu tante delle mie pizze, te ne propongo una, la più recente, pensata proprio in questi mesi “pandemici”. Sono stato a trovare alcuni grandi produttori di splendidi ingredienti delle mie pizze nelle zone dell’alto casertano.


Trascorsi con costoro una giornata splendida facendo trekking tra i monti intorno Caiazzo. Poi costoro misero insieme i loro prodotti per una merenda durante la sosta: pomodoro riccio casertano, oliva caiazzana, ricotta di capra; ecco da lì, da questi ingredienti nacque la semplicità di “CaiaDoro” un omaggio a quelle zone ed a quei produttori. Adesso CaiaDoro la propongo sia in pizza da forno sia a padellino con impasto Petra 3. Ti aspetto.

Verrò presto, appena le condizioni lo consentiranno. Vorrei che ci salutassimo con i tuoi auguri per l'anno appena cominciato

"Direi che non c’è augurio migliore che metterci alle spalle questo incubo e riprendere noi il nostro lavoro e i clienti le loro serate. Un saluto a tutti i letto".



Vincenzo D'Antonio
fonte: https://www.italiaatavola.net/professioni/pizzaioli/luca-doro-pizza-coccola-contro-pandemia/72921/

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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