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Miscugli varietali di frumento, agrobiodiversità e resilienza (parte II)


Agrobiodiversità e resilienza. La ricerca sui miscugli varietali di frumento si dimostra essere la nuova frontiera dell’ecoagricoltura, all’insegna del bio. Food security e salute per l’Italia e il Mediterraneo, il pianeta e i suoi abitanti...

Miscugli di frumento, il grande dono del Mediterraneo

ICARDA (International Center for Agricultural Research in the Dry Areas) è un’organizzazione no profit, impegnata dal 1977 nella ricerca in agricoltura, che aspira a migliorare il sostentamento delle comunità nelle aree aride del pianeta (Nord Africa, Medio Oriente, Asia Centrale). Grazie alla sua grande banca del germoplasma, ICARDA aveva costituito ad Aleppo (Siria) le popolazioni di frumento duro (con 700 varietà F2) e frumento tenero (con 2000 varietà tra F2, F3 e F4). (6)

Il prezioso lavoro condotto in Siria ha consentito di realizzare popolazioni in grado di fornire agli agricoltori materiale genetico più ampio possibile, in grado di adattarsi ad ambienti, suoli e tecniche agronomiche differenti. Ivi comprese le coltivazioni in regime di agricoltura biologica a basso input. Grazie al Prof. Salvatore Ceccarelli, le tre popolazioni evolutive dell’ICARDA sono giunte in Italia nel 2010. (7) E una piccola quantità di seme (23 kg) è stata fornita a tre agricoltori in altrettante regioni, nell’ambito del progetto europeo SOLIBAM. (8)

Dalla Siria alla Sicilia, uno dei tre piccoli lotti è stato affidato all’azienda Terre Frumentarie sita ad Aidone (EN). Il suo titolare, Giuseppe Li Rosi, è stato uno dei primi agricoltori a investire su questa tecnica di miglioramento genetico. Nonché il primo in Sicilia a iscrivere 3 varietà locali di frumento nella sezione ‘Varietà da conservazione’ del Registro Nazionale delle varietà delle specie agrarie e delle specie ortive.

Miscugli varietali, il quadro legislativo

Materiale eterogeneo’ è la definizione attribuita nel 2014 dalla Commissione Europea ai miscugli. I quali non possono venire qualificati come ‘varietà’, in difetto dei requisiti di uniformità, distintività e stabilità stabiliti dalla legislazione europea sulle sementi. Si tratta invero di popolazioni (Composite Cross Population, CCP) di cui l’Italia – proprio grazie al lavoro svolto nei campi in questi anni – ha potuto dichiarare a Bruxelles l’interesse ad autorizzare la vendita. Sia pure, inizialmente, in una fase di sperimentazione temporanea.

Delle 8 popolazioni di cereali temporaneamente autorizzate alla vendita come sementi, una è appunto la popolazione di frumento ‘SOLIBAM tenero Li Rosi’. Il MIPAAF e il CREA-DC (Difesa e Certificazione) stanno ora definendo le procedure sui controlli in campo, la certificazione dei quantitativi ammessi alla vendita per ogni popolazione, i controlli fitosanitari. In vista del rilascio del cartellino per la commercializzazione e autorizzazione (in deroga) alla vendita da parte degli agricoltori moltiplicatori. (9)

Miscugli di frumento, il rinascimento siciliano della cerealicoltura bio

In Sicilia, diversi contadini che aderiscono dell’Associazione Simenza coltivano popolazioni evolutive di frumento in regime biologico. Il grano viene commercializzato a un prezzo che riconosce la dignità del lavoro, in una logica di equità e sostenibilità della filiera.

Le farine che ne derivano sono adatte alla panificazione, gastronomia e pasticceria di qualità ‘100% Made in Italy’.

‘Se controlli il petrolio, controlli le nazioni, se controlli gli alimenti, controlli i popoli’ (Henry Kissinger)

Dal punto di vista socio-economico, i miscugli di frumento possono davvero esprimere il rinascimento della cerealicoltura siciliana. Offrendo ai contadini la rilevante opportunità di affrancarsi dallo strapotere delle Corporation che dominano il mercato globale delle sementi e dei mezzi tecnici di coltivazione.

#Égalité!

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Paolo Caruso e Dario Dongo
fonte: https://www.greatitalianfoodtrade.it/progresso/miscugli-varietali-di-frumento-agrobiodiversit%C3%A0-e-resilienza

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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