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VINCENZO PISACANE, LO CHEF DI NEW YORK CHE HA CONQUISTATO LA COSTIERA AMALFITANA


"Continua il nostro viaggio fra i grandi chef della Costa d’Amalfi e anche questa volta abbiamo incontrato un personaggio straordinario, Vincenzo Pisacane, protagonista di una scelta vertiginosamente in controtendenza...
 

Nato negli Stati Uniti, infatti, Pisacane ha lasciato il Nuovo Mondo (universalmente considerato la terra promessa da milioni di emigranti) per tornare in Italia, e per realizzare proprio qui il suo sogno: un ristorante legato alle sue radici e al tempo stesso proiettato verso il futuro.

«Come tante altre famiglie italiane, anche la mia si era trasferita negli Stati Uniti, a New York City, per l’esattezza, in cerca di fortuna», ci racconta, mentre sediamo sulla grande terrazza del suo ristorante, a picco sul mare.

«Mentre eravamo in America, mio padre aveva comprato un ristorante qui ad Agerola, nella frazione di San Lazzaro, il “Leonardo’s”. Quando sono tornato in Italia ero un adolescente: un’età difficile per sradicarsi dal posto dove si è cresciuti. Senza contare che la Grande Mela è un posto decisamente diverso da un paesino di ottomila abitanti… Insomma, anche se la Costiera amalfitana è in un certo senso altrettanto cosmopolita – perché qui viene gente da tutto il mondo – sembrava quasi impossibile che mi sarei ambientato in questo nuovo contesto. Invece, appena ci misi piede, mi sentii a casa. È difficile descriverlo, ma tutt’a un tratto mi sembrava di essere nato qui, e non dall’altra parte dell’Oceano…»

Qual è la base della tua filosofia gastronomica?

«Il mio dogma è valorizzare i prodotti locali, il km zero. Ho sempre cercato di distinguermi usando, in maniera innovativa, una materia prima eccellente. Chi vuole avere successo nella ristorazione deve sapersi continuamente rinnovare, ma senza mai perdere di vista i fondamentali della propria cucina. »

Sono passati una trentina danni da quando sei tornato in Italia, che cosa è cambiato da allora, nel mondo gastronomico?

«Prima di tutto è cambiata la gente: la gente oggi ha una cultura culinaria molto più evoluta e completa. Non si accontenta: ed è un bene, perché questo premia la qualità. Bisogna offrire ai propri clienti una scelta ampia, ma naturalmente senza esagerare perché un menù deve comunque presentarsi in maniera semplice, mai cervellotica. Ecco, per me la grande cucina è questo: la capacità di comunicare con semplicità, anche i contenuti più complessi.»

Per te, un po’ come la lingua che parliamo, esiste una sorta di “cucina madre”. Se ti chiedo di dirmi un tuo piatto che mi consiglieresti adesso, che cosa ti viene in mente?

«Paccheri di Gragnano con provolone del monaco, filetto di pomodoro, melanzane e provola affumicata!» è la risposta immediata: «Oppure Patate del generale (basato su una cultivar locale, che ha meno amido per sua natura), o anche gli Spaghetti alla saracena, un piatto povero, fatto con colatura di alici, taralli con le mandorle e… qualche altro ingrediente che non vi posso svelare…»

E il prodotto cui tieni di più?

«La farina Petra macinata a pietra, ma anche il fiordilatte nobile, ex presidio Slow Food. Sono stato io a crearlo. Viene prodotto qui ad Agerola, da un latte di alta qualità, ottenuto da mucche che non si nutrono di mangimi industriali, il che lo rende più digeribile e più salutare sul piano nutrizionale.»

Ma ti sei mai pentito di essere tornato in Italia?

«Mai. Quando ho iniziato, tanti anni fa, sembrava un’idea folle: tornare in Italia dall’America, e per di più al Sud, dal quale tanti, compresi molti miei parenti, fuggivano per andare al Nord. Tutti mi dicevano di fare lo stesso, di abbandonare Agerola perché non offriva nulla. Ma oggi posso dire con orgoglio che la situazione si è ribaltata. E per questo voglio ringraziare il sindaco Luca Mascolo che ha rilanciato l’immagine del nostro paese, ha fatto di noi una località turistica di successo e ha permesso a tanti di restare. Sono fiero di aver resistito al principio», conclude, visibilmente emozionato, «e sono felice di poter dire oggi che restare, a conti fatti, è stata la scelta giusta.»


Flavio Pagano
fonte: https://www.alganews.it/2019/08/23/vincenzo-pisacane-lo-chef-di-new-york-che-ha-conquistato-la-costiera-amalfitana/

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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