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Destroy! Il dolce che vuole essere distrutto, l’ultima invenzione di Fabio Longhin


Dove finisce il confine del gioco e dove inizia quello della consapevolezza? È proprio necessario seguire sempre la prassi o possiamo cambiare le regole?

Fabio Longhin è quello che da manuale andrebbe descritto come un genio (quasi) ribelle. La maggior parte di voi lo conoscerà nella sua identità di pasticcere nonché titolare di una fortunata attività, Pasticceria Chiara, a Olgiate Olona in provincia di Varese. Parlandoci insieme, dedicando del tempo ad ascoltare i suoi racconti – spesso piuttosto visionari – i progetti attualmente in corso e futuri, ci si rende conto di quanto Longhin sia in realtà un creativo, un artista nelle vesti di un pasticcere. Un uomo fatto di visioni iperuranie che spesso e volentieri si ritrovano materializzate nei prodotti in vendita nella sua pasticceria.

Oltre ad essere un professionista, un macina lavoro, un motivatore e collettore di energie, Fabio è un uomo buono e generoso, impegnato nella sua comunità con progetti di respiro collettivo e sociale, con i bambini, gli stranieri o i portatori di handicap. Un uomo che crede nella potenza della cucina, e quindi del cibo, di farsi portatore di valori, contenuti, stimoli per avvicinare identità diverse, per vincere disuguaglianze e per conoscere quanto ancora c’è di buono per noi e per chi ci sta accanto. Ecco perché ogni prodotto pensato e poi realizzato da Longhin e il suo team è ricco, colorato, articolato, goloso.

Perché l’intenzione è proprio quella di creare una coccola, regalare un croissant come se fosse un regalo, produrre un dolce non solo nell’ottica un qualcosa di particolarmente buono ma di lasciare un messaggio. Estremo, in edizione limitata, ordinabile solo online e con una filosofia a sé stante è stato pensato Destroy, un dolce-progetto dedicato prima di tutto ai bambini. Una scatola volutamente moderna, che ricorda quelle bianche e rettangolari degli Ipad, graffittata a mano come se fosse un murales e al suo interno contenente vari oggetti.

«Un invito forte a rompere lo strato superficiale, le sovrastrutture e le maschere, per guardarsi dentro, raggiungere il nucleo, e capire chi si è veramente» racconta Longhin stesso.

Una sfera di acciaio del peso di 250 grammi, un piccolo martelletto in legno, un cucchiaio e una torta. La torta si presenta come un disco di pasta frolla che sostiene gli altri ingredienti, sormontato da un involucro croccante (sablé sbriciolato) di mou e cioccolato, il tutto racchiuso in una copertura di cioccolato fondente di pura fava di cacao, burro di cacao, zucchero e vaniglia. Questa composizione lo rende davvero robusto, la torta è solida, il guscio apparentemente impenetrabile e duro. È previsto che chi la riceve possa tagliarla come tutte le torte oppure accolga, stando al gioco e accettandolo, il patto narrativo lanciato dal suo ideatore.

Questo dolce (che in parte funge come opera oltre che come progetto) era stato inizialmente pensato come omaggio a Vivienne Westwood ancora prima della sua morte. Il lancio è stato posticipato perché non sembrasse una commemorazione, ma in realtà si tratta di un’idea che riflette la stima per questa grandissima icona della moda e il suo correre contro corrente e contro le regole. Destroy, nel suo essere frolla cioccolato e mou insieme, vuole essere proprio un gesto contro il normale scorrere degli eventi.

Ecco che quindi per rompere il guscio si può usare la sfera o il martelletto (meglio la sfera perché la copertura è davvero robusta), facendola atterrare sulla torta da varie altezze e con forza diversa. Per esperienza, fatto fare ai bambini è qualcosa che li diverte e li incuriosisce allo stesso tempo perché non è previsto che un dolce si possa distruggere preservandone la bontà. E ancora, giocare con il cibo non è sempre raccomandabile ma qui invece è previsto, è volutamente cercato e anzi ne vengono addirittura forniti gli strumenti appositi.

Non a caso il progetto si chiama Destroy e vuole intenzionalmente catturare una porzione di consumatori in cerca di qualcosa di diverso. Di fatto, nonostante si passi per una potenziale distruzione prima di arrivare allo svelamento della torta e della rottura della sua copertura cioccolatosa, questa serie di azioni mettono in moto pensieri, rompono preconcetti. In qualche modo Destroy anziché distruggere costruisce nuovi modelli di gusto, di relazione con il cibo, di gioco ed educazione esperienziali, non solo per i pià piccoli ma anche per gli adulti più curiosi. Grazie Fabio che con le tue idee visionarie ci fai vedere il mondo, e la pasticceria, con uno sguardo nuovo e divertito.


Chiara Buzzi
fonte: https://www.linkiesta.it/2023/12/fabio-longhin-destroy-pasticceria/

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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