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Dry Milano: sempre più mixology e “no waste”. Intervista a Lorenzo Sirabella


Dry Milano negli anni è sempre stata al vertice di guide e classifiche dedicate al mondo della pizza. Merito di uno sguardo lungimirante che ha guardato fin dagli esordi al pairing con i drink, alla stagionalità e alla ricerca su topping e impasti...

DRY MILANO è Selected Partner di Petra
Un’attenzione ai trend che oggi si manifesta anche nella riduzione degli sprechi e una ricetta ancora maggiore nella mixology.

Intervista a Lorenzo Sirabella di Dry Milano

La proposta food di Dry dialoga sempre di più con il mondo della mixology. In che modo?

"Dry Milano rappresenta dal 2013 prima di tutto un modo di stare insieme. Ina nuova proposta di convivialità che ha unito due elementi fino a quel momento inconciliabili nel panorama gastronomico italiano: abbinare la tradizione della pizza al mondo sofisticato della mixology. Una scommessa vinta nel nome di un’atmosfera adatta a condividere in compagnia una buona pizza e sfiziosi drink. Non ci stanchiamo mai di rinnovare e riscoprire questa ritualità, questo è quello che facciamo ogni giorno per mantenere la promessa di un luogo accattivante e avvolgente".

È una scelta a cui la clientela risponde bene?

"La clientela è stata da subito curiosa e rispondente, come tutte le novità. Dopo 10 anni essere ancora qui è la conferma che fosse una combinazione azzeccata. Possiamo contare su un pubblico fidelizzato ma anche su molti stranieri che qui da noi respirano un’atmosfera metropolitana e conviviale, senza essere intimiditi".

In che percentuale dunque la clientela che consuma da Dry opta per un cocktail?

"Direi la maggior parte: almeno il 90%".

Cocktail che tengono conto anche di tematiche di estrema attualità come quella del “no waste”.

"Ormai sono due anni che abbiamo adottato una filosofia zero spreco. Cosa che ci ha permesso di offrire variazioni e proposte tanto ardite quanto insolite. Una su tutte il cocktail Sud Express, in cui riutilizziamo il latte recuperato dalla mozzarella di bufala, sotto forma di sciroppo, con una texture vellutata che richiama le preparazioni della cucina. Lo si trova abbinato a Barcelò Rum Imperial, Amaro Lucano e yogurt al caffè".

L’attenzione verso l’azzeramento dello spreco passa però anche dalle pizze. Come?

"Utilizzando prodotti di stagione e ampliando la gamma delle proposte a base vegetale, riusciamo a inserire ciclicamente delle combinazioni capaci di creare un dialogo tra la cucina e il bancone, privilegiando ovunque il riutilizzo delle materie prime in consistenze e cotture differenti. Spoiler per il prossimo menu: sarà presente in carta una pizza con diverse consistenze di barbabietola, che viene recuperata dal bar, dove viene utilizzata solo la parte liquida. In questo modo riusciamo ad utilizzare il prodotto al 100%".

Una pizza evergreen che proprio non vuoi togliere dal menu?

"La focaccia con vitello tonnato. E poi, da 6 anni. anche la Piennolo Giallo. Quella di cui personalmente non posso fare a meno è la Provola&Pepe, una variazione della Margherita, dove si usa la provola di bufala affumicata con il pepe nero di Sarawak. Una variazione che restituisce un sapore più tondo e pungente".


Simone Zeni
fonte: https://www.italiangourmet.it/dry-milano-intervista-lorenzo-sirabella/

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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