Foto ritratto da pagina Facebook (ndr)
Plin di pasta fresca con maialino dei Nebrodi, Ragusano Dop e tartufo.
Lo chef, originario delle Langhe, di origine macedone, è in Sicilia da gennaio di quest’anno e già ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua cucina distinguendosi come alfiere della ricerca innovativa, nonché sostenitore della ecosostenibilità come matrice della qualità.
Il raviolo che ha presentato e che è uno dei piatti distintivi nel menu del ristorante, è preparato con 33 tuorli e farina Petra 00, l’impasto si lascia riposare per un’ora e poi si stende. Ne viene fuori un impasto molto elastico che poi viene farcito con capocollo di maialino nero dei Nebrodi scottato e unito a verza, carota e spinacio. Il tutto è cotto a bassa temperatura con la sola acqua contenuta all’interno del maialino, per un totale di cinque ore di cottura. La carne viene poi sfilacciata, passata nel tritacarne, lasciata risposare e poi si lavora per creare il ripieno del plin.
Il raviolo, dopo la cottura, viene ripassato in padella con burro francese e fondo di maialino. Il ragusano, stagionato e dal sapore deciso, viene stemperato con latte e panna e lavorato al sifone per dare una consistenza più areata. Il piatto è completato con tartufo siciliano di Palazzolo Acreide. In abbinamento il Giulio Cesare Cambria, Mamertino rosso 2015.
Clara Minissale
fonte: https://www.cronachedigusto.it/i-nostri-eventi/il-viaggio-dal-piemonte-alla-sicilia-con-lo-chef-martin-lazarov-a-tg-un-raviolo-che-sa-di-due-regioni/
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
BREAD RELIGION
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