Lì nacque come dolce di ricorrenza e, diversamente dalla pizza, la sua ricetta conteneva ingredienti pregiati oltre alla farina.

Era tuttavia un cibo democratico, perché per una volta all'anno poveri e ricchi potevano degustarlo (ai poveri i fornai del tempo lo regalavano il giorno della ricorrenza) e così divenne simbolo del Natale. Tant'è che il panettone è emblema della pasticceria italiana come la pizza lo è della nostra cucina popolare. E con la pizza divide la sua origine dal pane, impasto di farina, lievito e acqua, in configurazioni che lo trasformano da accompagnamento del piatto in piatto vero e proprio.

Negli ultimi decenni il panettone e i suoi affini sono stati variamente interpretati, non solo dai pasticcieri, ma anche da panettieri, pizzaioli e cuochi, dimostrandosi valido banco di prova per esprimere capacità tecnica e creatività a tavola. E come nel XV secolo la sua diffusione stimola i giudizi, anche oggi di popolo, ma in una piazza ibrida dove il limite tra digitale e fisico è quasi indistinguibile.

Ci siamo abituati alle stelline piene e vuote, che in un colpo d'occhio definiscono il giudizio della media e ci spingono verso il 5 su 5 nella decisione di acquisto.

Le stelline le troviamo in rete (Amazon e Google in primis) così come anche la maggior parte dei prodotti acquistabili, panettoni compresi. Per chi acquista, le stelline sono rassicuranti, ma quelle stesse stelline mettono sotto pressione chi vende, ricordandogli che la qualità è più importante del prezzo. Chi vende vive nell'apprensione che le sue stelline si decolorino, segno di un apprezzamento popolare calante capace di influenzare i futuri acquirenti ben più di qualsiasi guida gastronomica, confermando l'antico detto "vox populi vox Dei".

Esiste però il modo per conoscere il giudizio dei propri clienti prima che lo esprimano in rete, basato su un servizio in sala ibrido, o, per dirla con un neologismo, phygital, cioè con l’uso delle tecnologie che fanno da ponte tra mondo fisico e digitale, per sperimentare la caduta prima di farsi male.

Phygital significa interazione continua tra fisico e digitale, è la vita come sarà per i nostri figli e come lo è già in parte per noi; usarla in pasticceria, in cucina, in pizzeria e in panificio è semplice e alla portata di tutti, ma ha il grande vantaggio di affrontare il problema delle stelline sbiadite prima che si manifesti.

Per capire come catturare il giudizio dei propri clienti prima che lo esprimano in rete, organizzeremo un'esperienza phygital applicata alla degustazione nello spazio Petra al Sigep di Rimini (Hall D5 stand 29) e, pochi giorni dopo, a Identità Milano 2023. Qui il modulo per prenotarsi e vivere questa esperienza ibrida senza precedenti.


Piero Gabrieli
fonte: https://www.identitagolose.it/ermes/newsletter/?id=602

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