Lei è di Arezzo. Lui di Milano. Galeotta fu la loro esperienza di lavoro a Berlino. Fu in terra tedesca che Cupido scoccò il suo dardo. Tutt’e due avviati al mondo del gusto come pasticcieri, con la passione, scoprirono un altro amore, quello per farine e pizze.

Rientrati in Italia, prima, a Cortona, gli esordi con una bottega dove proponevano pizze d’asporto. Ora, in quella che anni fa era conosciuta come la Stalingrado d’Italia, a due passi dalla sede storica e sempre affascinante della Campari, l’apertura di La Rita, il locale che non c’era, visto che la loro offerta si incentra sulla pizza contemporanea.

Nel solco della strada aperta dal Molino Quaglia, che ha ridato dignità alla somma specialità tricolore in tutta Italia. Adesso anche qui.

All’esterno, tre vetrine, un grande parcheggio proprio di fronte. All’interno, davanti all’ingresso il grande forno Moretti, con lo spazio di lavoro dove operano Riccardo e il suo aiuto Federico, sulla sinistra, una sala ampia, e, in fondo, un’ulteriore saletta, che si raggiunge facendo qualche gradino.

L’ambiente è moderno, spartano, con i tavoli apparecchiati solo con tovagliette di carta su cui troverete il menu, e le posate con il tovagliolo di carta.

Come dicevamo, qui si viene per la pizza contemporanea, preparata con mano felice, utilizzando farina Petra®, nelle sue diverse versioni, e materie prime di qualità, per le farciture, con alcuni prodotti de ilGolosario.

Da un menu che si modula sulla stagionalità, per iniziare “Montanarina” (con impasto della pizza fritto e condito con pomodoro, pecorino e basilico) o “chips di patate - cacio e pepe” (patate fritte taglio chips condite con cacio e pepe) per iniziare.

Poi avanti tutta con le pizze contemporanee. Detto che se vorrete rendervi conto di come lavorano qui, non avrete che da provare una “Margherita”, che qui realizzano con salsa di pomodoro Casa Marrazzo, fiordilatte di Agerola e basilico o una “Marinara” realizzata con salsa di pomodoro Casa Marrazzo, aglio e origano siciliano, o una delle altre pizze classiche, perché così avrete modo di valutare lunga lievitazione, leggerezza, digeribilità.

Se vorrete sfiziare, vi suggeriamo di assaggiare “Acciughe e lardo” con fiordilatte di Agerola, lardo di Cinta Senese, acciughe di Cetara, pecorino, olio aromatizzato all'arancia.

O quella Iberica con salsa di pomodoro Casa Marrazzo, fior di latte di Agerola, Chorizo iberico bellota, salsa aioli, polvere di cipolla bruciata e basilico, che ha stregato anche il noto critico e volto televisivo Lorenzo Biagiarelli.

Tra i dolci, tutti fatti in casa, Cheesecake (servita con composta di frutti di bosco) o “Stiky toffee pudding” (torta con i datteri e salsa al caramello salato servita calda e accompagnata da gelato alla vaniglia).

Qualche buon vino e birre artigianali. Una bella novità!


Marco Gatti
fonte: https://www.ilgolosario.it/it/la-rita-sesto-san-giovanni

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