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come e dove Petra arriva in tavola
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Metti un Fiocco (al mais) sotto l’albero. Alajmo, Assenza, Cantarin, Biasetto... Insieme per una causa benefica


​È semplice, soffice, avvolgente e rassicurante. Pratico da tagliare, nel formato rettangolare da 450 grammi. Facile da mangiare: a colazione, a merenda, per dessert. E poi il suo inebriante profumo riporta all’infanzia. E dà una mano a chi l’infanzia la sta vivendo in modo amaro...

Un plumcake portavoce di un profondo messaggio di bontà e speranza il Fiocco al mais: acquistandolo (clicca qui) si sostiene infatti l’operato dell’Hospice Pediatrico di Padova. Un centro all’avanguardia, un punto di riferimento per tutto il Triveneto in quanto a cure palliative e terapia del dolore in età pediatrica. Il che significa condividere con i piccoli pazienti (affetti da malattie inguaribili) e le loro famiglie un percorso sinergico di aiuto, anche psicologico, incentivando la domiciliarizzazione, la telemedicina e un costante monitoraggio a distanza.

Per offrir loro La Miglior Vita Possibile. Che poi è il nome dell’associazione promotrice della dolce e lodevole iniziativa. Nonché ambasciatrice di molti altri progetti, volti a sensibilizzare il pubblico sul tema: dialogando con le istituzioni, mettendo in connessione pubblico e privato, e creando una filiera solida e solidale.

Un’associazione dinamica: presieduta dal professor Giuseppe Zaccaria, un luminare del diritto a livello internazionale, già rettore dell’Università degli Studi di Padova; e nutrita da veri e propri medici. Come il dottor Stefano Bellon.

«L’iniziativa che elegge a protagonista il Fiocco al mais si chiama Dai Vita alla Vita e coinvolge a sua volta una serie di chef e maestri pasticceri», spiega. Raccontando la genesi del gruppo Dolce Vita in Pediatria, naturale evoluzione ed emanazione della onlus Il Gusto per la Ricerca, tuttora attiva. Insomma, un progetto coi fiocchi.

Che fa del goloso Fiocco un cake collettivo, firmato da Massimiliano Alajmo, deus ex machina de Le Calandre di Sarmeola di Rubano (Padova); Lucca Cantarin, patron della Pasticceria Marisa di Arsego di San Giorgio delle Pertiche (sempre in terra padovana); Luigi Biasetto, timoniere dell’omonima pasticceria patavina; Leonardo Di Carlo, alla guida del Pastry Concept di Conegliano (Treviso); Luca Rasi della Pasticceria Rasi di Este; e Corrado Assenza, il magister del Caffè Sicilia di Noto (Siracusa). Non dimenticando Ezio Marinato, frontman del panificio che porta il suo cognome nella veneziana Cinto Caomaggiore.

Il contenitore-stampo in legno di faggio è infatti riciclabile. E ha dato l’input per un’altra idea: inserire nella prossima fornitura una ricetta di pane studiata da Ezio. Per riutilizzare il Panibois, rimettendolo in forno.

«Siamo riusciti a realizzare una grande rete di sostegno. Tutto è donato, dal burro alle uova, dalla farina a ciò che concerne logistica e spedizioni. Aziende che hanno investito tempo e personale, dedicandolo a questo progetto. C’è una spontaneità assoluta», commenta Bellon. Ricordando tutte le aziende, fra cui Petra - Molino Quaglia e Lattebusche.

Nei nove Bar Bianco del territorio veneto è infatti possibile acquistare il dolce. In vendita anche online al prezzo di 12 euro (ma si può donare di più). Una campagna solidale a lungo termine. Tant’è che la prima produzione è avvenuta nel laboratorio degli Alajmo, ma poi passerà nelle mani di Biasetto, Rasi e Cantarin. Per una staffetta benefica.


Cristina Viggè
fonte: https://www.identitagolose.it/sito/it/97/27351/dolcezze/n-a.html

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

PETRA srl - Vighizzolo d'Este (PD) IT03968430284