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come e dove Petra arriva in tavola
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Adotta un raccolto, il progetto a sostegno della filiera agricola


Adottare parte del raccolto di grano dell’azienda agricola, a partire dal momento della semina fino alla mietitura...

Così da garantire al contadino il pagamento di un prezzo remunerativo equo, acquistando solamente ciò di cui si ha bisogno, con il risultato di evitare gli sprechi, ottenendo la totale trasparenza di ogni passaggio.

Ma anche per stimolare la coltivazione biologica dei cereali basata sulla semina di un miscuglio di migliaia di varietà diverse della stessa specie per sottoporle alla selezione naturale delle spighe più resilienti.

Si chiama “Adotta un raccolto” per “Petra Evolutiva” ed è un progetto di agricoltura e consumo sostenibile che parte dalla Sicilia, precisamente dalla provincia di Enna, da sempre terra che produce grano di alta qualità, tra i migliori d’Europa e del Mediterraneo.

Non a caso, quando la Regione era il granaio di Roma, le qualità più pregiate venivano proprio dalla zona compresa tra il capoluogo ennese e la Valle del Simeto nel Catanese.


Adotta un raccolto, ecco come funziona

Ma come funziona il progetto? Presto detto: gli organizzatori spiegano che l’iniziativa “consente di adottare il raccolto, fin dal momento della semina, rivoluzionando il classico rapporto che lega il produttore al consumatore”.

Oggi infatti è praticamente impossibile risalire al territorio di coltivazione esatto del grano, perché “nei moderni molini, i raccolti si mescolano nei silos di conservazione, nei mezzi di trasporto e durante la produzione della farina”.

Al contrario, per questo progetto, i cereali viaggiano in contenitori intestati nominativamente e le farine sono confezionate in sacchi con etichetta personalizzata con indicazione dell’annata e dei dati di tracciabilità della produzione di ogni singolo lotto adottato.

Quindi, adottando una produzione, si ha la possibilità di conoscere origine e storia della propria farina.


La finalità del progetto

Le coltivazioni di Petra Evolutiva sono derivate dal miscuglio evolutivo di grano tenero biologico denominata “Furat”. Una derivazione di un miscuglio evolutivo portato in Italia dal genetista Salvatore Ceccarelli e consegnata poi all’agricoltore Giuseppe Li Rosi.

Il progetto mira alla realizzazione di una struttura di filiera circolare che prevede che tutti gli attori coinvolti – agricoltore, molino, artigiano fino al consumatore finale – lavorino insieme con l’unico scopo di realizzare produzioni di elevato valore nutrizionale, ambientale, sociale ed anche emotiva.


A chi si rivolge l’iniziativa

A chi si rivolge? A “tutti i titolari di attività di produzione alimentare e anche agli appassionati di impasti casalinghi assicurandosi una parte di semina” dicono gli organizzatori del progetto.

Una volta effettuata l’adozione, si verrà costantemente aggiornati su tutte le fasi di crescita e lavorazione del grano.

Alla fine si riceverà una farina “di cui si potrà davvero dire di conoscerne tutta la storia, potendo tracciare e raccontare il proprio grano dalla semina alla molitura”.


I vantaggi di “Adotta un raccolto”

I contadini da parte loro avranno in cambio il pagamento di un prezzo del grano altamente remunerativo e indipendente dalle oscillazioni della qualità proteica dei raccolti derivanti dai fenomeni naturali.

Inoltre, chi aderisce all’adozione di un raccolto si impegna ad acquistare la farina nella sola quantità dipendente dalla sua resa in macinazione.

Dopo il rodaggio dello scorso anno, il progetto ora è pronto a entrare a regime, forte di un’esperienza positiva maturata sulla produzione dello scorso anno.

Chi ha adottato il grano dell’annata 2022/2023, infatti, è stato aggiornato di ogni passaggio a partire da quando, il novembre scorso, gli è stata assegnata una particella di campo corrispondente alla richiesta di adozione.

Questa area, e il grano lì coltivato, è assegnato in maniera nominale e identificata con il nome della persona o della realtà che riceverà la farina.

L’iniziativa è già disponibile da martedì 13 giugno. Nel mese di settembre, dopo la mietitura, verrà fornita la farina corrispondente al lotto adottato direttamente presso la propria attività, con le istruzioni per raccontare la particolarità dei prodotti realizzati con con questa farina ai consumatori finali che, con la loro scelta, avranno un prodotto qualitativamente superiore e sapranno di aver contribuito in prima persona a un processo di tutela e salvaguardia dell’intera filiera alimentare.


Domenico Guarino
fonte: https://luce.lanazione.it/lifestyle/adotta-raccolto-filiera-agricola/

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

PETRA srl - Vighizzolo d'Este (PD) IT03968430284