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Il panbiscotto anche nella Costiera Amalfitana…E chi lo avrebbe mai immaginato!


Doppia sorpresa se poi, all’agriturismo “Il tintore” di Tramonti, località Capitignano, ti imbatti, proprio mentre lo prepara (letteralmente con le mani in pasta) Carmine Nasti… uno dei maestri della pizza, per anni titolare della pizzeria “Da Nasti” a Bergamo...

Carmine, che non lavora in questo bel posto (è in pensione), ma che ci viene spesso per qualche apprezzata Cooking Class sulla pizza. E anche qualche per Show Cooking.

Agli stranieri qui viene proposta anche qualche dimostrazione sulla mozzarella.

Nasti, che oggi è vicepresidente dell’Associazione Pizza Tramonti, al “Tintore”  ha fornito  un bel saggio in diretta sul panbiscotto, che qui in Costiera ha una forma e una consistenza diversa rispetto a quello che questo prodotto ha in Veneto.

Presente al rito della preparazione del panbiscotto nel forno a legna c’è pure il “suo” presidente di associazione Vincenzo Savino, che ha fatto da tramite per farci vivere questa esperienza, con Alfonso Simeone, molto impegnato anche lui nella valorizzazione del turismo locale a Tramonti.

Una piccola nota di orgoglio tutto padovano: il veder lavorare l’impasto con una farina del nostro territorio: la Evolutiva di Quaglia, storico molino di Vighizzolo, ricavata da grani antichi siciliani.

Il profumo del pane mentre cresce durante la prima cottura nel forno a legna è inebriante. Poi, dopo qualche ora, il secondo passaggio… quello che lo biscotta a dovere. Prima del consumo qui si usa bagnare un po’ il pane.

Nasti non ha mollato un attimo il forno, ricorrendo anche all’esperienza per mantenere la temperatura al livello desiderato.

L’agriturismo “Il tintore” è un luogo che pur sorgendo nella cornice di un paesaggio baciato dalla natura, ama più la concretezza che le apparenze. Del resto dietro al progetto ce una famiglia; come spesso succede. La famiglia Caso. Roberta dirige l’attività di accoglienza e dei banchetti, forte della sua esperienza nel settore. Claudio si occupa con cura certosina soprattutto dell’orto da cui si ricavano le verdure, che poi vengono servite fresche o sott’olio. Della serie: “una tira l’altra”.

Con Claudio collabora anche Aniello, l’anima di questa azienda agrituristica, che ha ricavato anche tre unità per l’ospitalità.
Molto impegnata è anche l’altra sorella, Federica (volto noto anche alla “Prova del cuoco”, con la Clerici su Rai 1): lei è multitasking. Ora coltiva pure lo zafferano. In precedenza ha lavorato anche alla Spa del lussuoso hotel “Monastero Santa Rosa” di Conca dei Marini. Appassionatissima di disegno, crea per hobby opere sulla preziosa carta d’Amalfi.

Al “Tintore” si fa la pizza integrale, che è una tradizione popolare a Tramonti (in genere si “celebra” il giovedì e la domenica)

All’agriturismo “Il Tintore” basta ordinarla con tre giorni di anticipo per via degli impasti e là si può mangiare anche in altre serate.
La pizza integrale realizzata con lievito madre e farine rigorosamente macinate a pietra viene speziata al finocchietto.

I “tramontani” sono molto legati al prodotto pizza, lo sono storicamente, tanto che l’associazione ha avviato anche una Pizza Academy… per fare formazione e diffondere la cultura della pizza di Tramonti. Che fa perno sulla produzione locale tramontana di fiordilatte e di pomodori. La pizza in questo angolo della Costiera si mangiava un tempo rigorosamente soltanto il giorno dei defunti, il 2 novembre a pranzo. Per via della simbologia legata al lutto del chicco di grano.

Alla cucina dell’agriturismo pensa la cuoca Raffaella Amato: i suoi ravioli al profumo di limone (quello locale) con provola affumicata, colatura di Armatore e noci è il piatto più richiesto.

Di taglio artigianale anche salumi e marmellate. Federica e i fratelli Caso hanno voglia di imparare altre cose… di conoscere ancora più a fondo la cultura ancestrale di questi territori. Specie quella legata e alle attività della terra. Che qui è un valore primario. D’altronde Tramonti è il cuore agricolo della Costiera e qui le tradizioni e i “giacimenti” di cultura materiale non mancano di certo…Tenuti in vita come reliquie, ma anche come semi per far germinare il futuro.


Renato Malaman
fonte:
https://www.facebook.com/renato.malaman/posts/pfbid05aHLr6C1n3CgkVDE8qBhFPUrJzAFbffktyDmMWGeXdi3VfgdVqJALhhheo3CeTvJ

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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