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Brunelli-Cantarin: gelato&panettone


Agugliano. Senigallia. Ancona. Fa tris Paolo Brunelli. Che nella prima cittadina è presente con la storica roccaforte di famiglia...
 

Che non lontano dalla Spiaggia di Velluto ha costruito la sua boutique sul mare. E che per tutto il periodo delle feste (sino al 6 gennaio) conquista il Gomito d’Italia. E quella Galleria Dorica (con ingresso in via Marsala) tanto cara agli anconetani.

Come? Con un temporary store capace di svelare il suo vellutato mondo. Un urban space dove scoprire i suoi cult e molte novità. Ben raccontate dalla figlia Vittoria e dalla compagna Maria Gloria Frattagli. Che tutto sanno delle dolci prodezze di un visionario del gelato e del cioccolato. Ora pronto a proporre pure il panettone artigianale.

Panettone? Certo che sì. Basta trovare la sinergia perfetta e il giusto complice: Lucca Cantarin, capitano della Pasticceria Marisa di Arsego di San Giorgio delle Pertiche, in terra padovana. Fatto sta che i due si incontrano, parlano e creano.

Il gioco è fatto. E il panettone è sfornato. Dalle mani di Lucca, ma su immagine e somiglianza di Paolo.

«Ho pensato di farlo al gianduia, perché è un gusto che mi identifica e ricorre sovente nella mia produzione. E poi rappresenta al meglio la tradizione italiana», spiega Brunelli. Che con Lucca parte da un gran cru de terroir (in questo caso Repubblica Dominicana) Bahibé Valrhona e aggiunge nocciole piemontesi per realizzare farcitura (a pezzetti) e copertura di un lievitato blanc e noir. Mentre la farina utilizzata è la Panettone by Molino Quaglia.  

Panettone presente pure in stile classico. Quello con uvetta e canditi. «Lucca me lo manda. Io lo scavo un po’ e lo arricchisco con circa 400 grammi di gelato. La Crema Brunelli», precisa il gelatiere. Facendo riferimento al prodotto che porta il suo cognome: una crema con nocciole caramellate, cioccolato e vaniglia di Mananara, un Presidio Slow Food.

«Va conservato in congelatore. Poi, prima di consumarlo, va messo in forno a 160°C per qualche minuto. Il panettone riprende vigore e il gelato si ammorbidisce. Si va così a creare un piacevole contrasto fra caldo e freddo».

E il panettone eliminato per far posto al gelato? Non lo butta Paolo. Ci fa un altro gelato, a tema natalizio, aggiungendo ancora qualche arancia candita e uvetta (macerata nel rum).


Cristina Viggè
fonte: https://www.identitagolose.it/news/view.php?id=132

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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