Nonostante molti di loro siano ormai diventati celebri come popstar pochi li prendono sul serio quando smettono di parlare di ricette e cominciano ad “arringare le folle” (secondo i detrattori) entrando in tematiche sensibili come la sostenibilità, il rapporto virtuoso con i produttori, la lotta allo spreco. Eppure sono sempre di più i cuochi che prendono maledettamente sul serio questi temi.
Dall'esperienza di Food for soul, la fondazione creata da Massimo Bottura e Lara Gilmore, alle ricerche per proteggere la foresta amazzonica e le popolazioni indigene di Mater Initiative di Virgilio Martinez, da Cook the mountain a Cookin'Med, i progetti messi in opera da Norbert Niederkofler in Alta Badia e da Pino Cuttaia in Sicilia, i cuochi-custodi della montagna e del mare.
E saranno proprio i #FoodChangers, i luoghi e i cuochi che cambiano il mondo, i protagonisti dell'edizione numero due di FoodExp · food life experience, evento aperto al pubblico dedicato alla ristorazione, alla cucina e all'hospitality d'autore che si terrà a Lecce dal 15 al 17 aprile 2019 nella dimora quattrocentesca Torre del Parco, monumento-simbolo della città.
Tre giorni non dedicati allo spettacolo stanco dei cooking show, ma storie, visioni e metodi applicati da cuochi, sommelier, produttori di cibo e di vino in grado di spingere sul tasto della crescita collettiva, creando nuovi paradigmi, costruendo comunità e rinsaldando i legami sociali.
FoodExp vuole essere il punto di raccordo di tutte le buone pratiche gastronomiche, “rilanciando le parole d'ordine di una comunità planetaria che muove i passi nella stessa direzione, tentando di trasformare il mondo in un posto più ospitale, e più felice”.
Aimo Moroni (Il Luogo di Aimo e Nadia, Milano), ovvero il padre putativo di tutte le materie prime di memoria contadina e marinara, elevate al rango dell'alta cucina.
Corrado Assenza (Caffè Sicilia, Noto – Siracusa), il pasticciere resiliente che ha riscritto la storia della pasticceria utilizzando gli zuccheri della frutta e della verdura, demolendo i confini fra dolce e salato.
Riccardo Canella e David Zilber (Noma, Copenaghen), braccio destro e sinistro di Renè Redzepi nella ricerca della New nordic cuisine, la cucina che non c'era e che oggi dialoga alla pari, in termini di fama, con la Dieta Mediterranea.
Franco Pepe (Pepe in grani, Caiazzo), che ha riscritto la storia della pizza traguardandola nel futuro anteriore e capitanando la rinascita di un piccolo paese del Sud.
Josko Gravner (Gravner vini, Oslavia – Gorizia), il profeta del vino naturale.
Vincenzo Donatiello (Piazza Duomo, Alba – Cuneo) voce della cucina di Enrico Crippa, già Miglior Sommelier Junior d'Italia.
I giovani protagonisti del rinascimento della cucina calabrese, Nino Rossi (Qafiz, Santa Cristina d'Aspromonte – Reggio Calabria), Antonio Biafòra (Biafora, San Giovanni in Fiore – Cosenza), Caterina Ceraudo (Dattilo, Strongoli – Crotone), Luca Abbruzzino (Cava cuculera nobile - Catanzaro).
Valentino Palmisano (Vespasia di Palazzo Seneca, Norcia - Perugia), il cuoco-simbolo della ricostruzione di Norcia dalle macerie del terremoto.
E poi sezioni sulla nuova trattoria italiana, con prezzi pop, e grandi materie prime con Diego Rossi (Trippa, Milano), Francesca Barreca e Marco Baccanelli (Mazzo, Roma), i fratelli Vincenzo e Francesco Montaruli (Mezza Pagnotta, Ruvo di Puglia – Bari).
Fernanda Roggero
fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/food/2019-04-05/il-raduno-foodchangers-e-a-lecce-125736.shtml?uuid=ABVT7LlB
Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)
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