Terzo locale dopo quelli di Modena e Reggio Emilia: un chiaro invito ai turisti, soprattutto stranieri, qui finalmente non soltanto di passaggio.
Il caso vuole però che a Torino questo nome abbia anche il suono familiare (tasté, assaggiare) del dialetto di casa. E, proprio come in una casa ospitale, qui è possibile cenare fino a tardi, sempre ben accolti dalla sorridente disponibilità di Domenico.
Arredi minimal, giocati sul bianco e nero, e qualche divertente quadro alle pareti fanno da sfondo al legno chiaro dei tavoli delle due salette collocate, in attesa del prossimo dehors, al pian terreno e al primo piano del locale. Un’essenzialità cui invece si contrappone l’interessante diversificazione dell’offerta tra pranzo e cena.
La scelta vincente del menu serale sono le degustazioni di “pizze gourmet”: materie prime di ottima qualità sia per gli impasti (Farine Petra del Molino Quaglia), che vanno dagli integrali a versioni più insolite come quella al nero di seppia, che per le farciture, che offrono varie proposte, anche in omaggio alle tradizioni locali.
Così abbiamo potuto assaggiare, tra le altre: la Tataki con tonno in crosta di pistacchio di Bronte, stracciatella di Gioia del Colle e Cipolla rossa di Tropea caramellata all’aceto balsamico di Modena;
la Tartare di Fassona condita con capperi e olive taggiasche, stracciatella e aromatizzata al tartufo;
l’ottima e originale Acciuga al verde con impasto al nero di seppia, stracciatella, peperone, acciughe del cantabrico e salsa verde.
Per i nostalgici della tradizione non mancano però anche le “pizze classiche”, tra le quali abbiamo apprezzato quella – davvero buona – alle acciughe del mar Cantabrico.
Da non sottovalutare inoltre, tra le varie meraviglie da degustare, né i secondi di pesce e di carne – ottime sia la tartare di mare sia la tagliata di fassona piemontese – né gli accattivanti dolci, come l’eccellente scomposta di millefoglie.
Il pranzo, invece, prevede, oltre alle pizze classiche ma soltanto nelle versioni margherita e marinara, un’offerta di menu fisso (da uno a tre piatti) o l’insalatona. Una vera chicca infine, che non ci siamo persi, sono le tagliatelle fresche con il ragù bolognese: un omaggio alle origini dello chef.
Il tutto accompagnato da un’interessante carta dei vini, che comprende anche le offerte a bicchiere e le birre artigianali.
Corretto rapporto qualità/prezzo e buono anche il caffè.
Silvana Delfuoco
fonte: https://www.ilgolosario.it/assaggi-e-news/ristoranti/torino-ristorante-pizzeria-tasteit
Foto da pagina Facebook (ndr)
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