Con un nome ereditato dal papà altoatesino, l’accento dall’infanzia romana e l’animo curioso e contadino dalla mamma siciliana, Friedi ha prima incontrato Petra Molino Quaglia per frequentare l’Università della Pizza, poi si è iscritto all’associazione Simenza dedita alle colture e al culto dei grani antichi e infine si è trovato al centro della felice triangolazione dei progetti condivisi da queste due realtà, facendosene testimonial dentro e fuori dall’Isola.
Così se davanti alla sua pizzeria, che è appena fuori dal centro storico di Ortigia, fino a un paio d’anni fa i turisti non passavano mai, adesso cambiano strada per farvi tappa obbligata e stare a vedere - e a gustare - la disinvoltura con cui il giovane maestro dei lievitati passa dal servire la pizza classica a quella alla pala, da quella a fermentazione spontanea a quella a impasto soffice con farina biologica siciliana, che ormai coltiva da solo in uno degli ettari “adottati” proprio tra i campi di Simenza.
Imperdibili la più semplice Margherita saporita, con San Marzano, mozzarella di latte ibleo e Parmigiano 18 mesi, e la sicilianissima Nebrodi col guanciale di suino.
Concetta Bonini
fonte: https://www.identitagolose.it/ermes/newsletter/?id=486
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BREAD RELIGION
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