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RASSEGNA STAMPA WEB
come e dove Petra arriva in tavola
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Luca dal cuore Doro

Sud Italia. E Sudamerica. Per Luca Doro la distanza si trasforma in vicinanza e la diversità in nuove e gustose opportunità...

Così, il mattatore di Macerata Campania - la casertana cittadina della Festa di Sant’Antuono e delle Battuglie di Pastellessa - mette a segno la Tamal Pizza, in omaggio alla sua Campania e alla Colombia, terra natìa della moglie Monica.

«Preparo un impasto con la farina Petra 0102 HP e lo passo nell’Ottimais, per ottenere una sorta di panatura. Poi inforno il tutto nel ruoto in ferro. Per la farcitura invece utilizzo chorizo, zafferano casertano della Masseria del Sesto di Pietravairano, caciocavallo delle pecore colombiane che ho adottato e tamales, preparati con mais, pollo, carote, piselli. In Amazzonia li cuociono a vapore, spesso avvolti nelle foglie di platano o banano», racconta Luca. Facendo focus su una pizza che narra universi differenti. Eppur capaci di incontrarsi e contaminarsi.

Includere, connettere, condividere. Sono verbi amati da Luca (insieme all’intercalare #cstamm). Luca che nella sua pizzeria Doro Gourmet mette a punto anche arepas ed empanadas con carni, formaggi e guacamole; nonché papas rellenas con le patate interrate del Taburno. Con cui fa pure i crocchè. Immagina e crea Luca, con ottica glocal, senza stereotipi e tabù. Anzi, con umanità, generosità e altruismo. Basti pensare alle sue tante adozioni: dagli oliveti ai terreni nell’Alto Casertano, sino alle galline della Querciolaia di Caiazzo, con le cui uova ha realizzato (in limited edition) il Doro Pan, un personalissimo pandoro.

Ma non finisce qui. Luca ha aderito all’iniziativa Un Pizzaiolo per Amico, in collaborazione con la onlus #micolorodiblu, sostenuta dalla Divisione di Autismo del centro di riabilitazione NeapoliSanit di Ottaviano.

«Abbiamo attrezzato una zona didattica. Certo, c’è chi riesce a lavorare e chi no. Dipende. Ma tutti si sentono coinvolti. Alcuni appena vedono la farina ci si buttano a cascata. Per loro rappresenta un momento di felicità», svela lui. In prima linea per sensibilizzare, informare e insegnare. Anche a chi soffre di questo tipo di disturbo comportamentale.

«E stiamo portando avanti un altro progetto, con il Centro Diurno Polifunzionale di Santa Maria Capua Vetere. Si tratta di una comunità che ospita ragazzi adolescenti. Hanno commesso piccoli reati, ma hanno già scontato la pena nel centro di giustizia minorile e ora stanno seguendo un percorso per entrare nel mondo del lavoro. La nostra mission è riabilitarli e reinserirli nella società».

Intanto Luca pensa al Friuli. Certo, a Cervignano del Friuli, in provincia di Udine. Dove in primavera aprirà la sua seconda insegna: Impronta Doro.

«Per logo avrà la mia mano con la scritta sopra».

Uno spazio dinamico e vibrante, che conviverà con una bakery.

«Sforneremo anche pizza in teglia, pane e biscotti. Faremo musica e cercheremo di creare connessioni con i mondi dell’arte, della moda, dei fumetti. Mettendo in pratica quello che abbiamo imparato nell’ultima edizione di PizzaUp a Milano. Diventerà anch’essa una pizzeria di destinazione», commenta il ragazzo Doro.


Cristina Viggè
fonte: https://www.identitagolose.it/ermes/newsletter/?id=615

Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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