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RASSEGNA STAMPA WEB
come e dove Petra arriva in tavola
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Roma: Città della Pizza

La pizza seduce Roma. E lo fa in grande stile dal 6 all’8 aprile, negli spazi del Guido Reni District.

Dove, per la sua seconda edizione, approda La Città della Pizza, format messo a punto da Vinòforum - brand dedicato alla promozione di eventi wine & food oriented - con la collaborazione di Ferrarelle.

Una tre giorni ad altissimo tasso di cultura del gusto. Visto che la concentrazione dei maestri pizzaioli è davvero da record: più di cinquanta, per oltre cento proposte. Fra pizze napoletane, al taglio, fritte e da degustazione. Pronte a passarsi il testimone di giorno in giorno.

Una dozzina infatti le “case-pizzerie” quotidiane, ciascuna fiera di presentare tre differenti referenze: una Margherita o Marinara, un cavallo di battaglia e una special edition, pensata per l’occasione. Senza dimenticare lo spazio dedicato ai fritti all’italiana, con tanto di supplì by Arcangelo Dandini del Supplizio capitolino.


E i pizzaioli protagonisti? 


Vengono da nord e da sud. Centro compreso. E molti fanno parte dei Petra Selected Partners dell'estense Molino Quaglia, che partecipa alla kermesse con idee e farine.

Ecco Lello Ravagnan del mestrino Grigoris; Graziano Monogrammi de La Divina Pizza fiorentina; Petra Antolini del Settimo Cielo di Pescantina, in terra Veronese; Roberta Esposito de La Contrada di Aversa; Sasà Martucci de I Masanielli casertani; Gennaro Nasti del parigino Bijou e Massimo Giovannini dell'Apogeo di Pietrasanta. Che cala il suo tris d'assi.

In primis, Marinara all'aglio nero di Voghiera e San Marzano. E poi? Una pizza con fiordilatte; filetto di San Marzano a crudo, condito con olio e sale; ricotta di pecora delle colline lucchesi, passata al forno con gli aromi del lardo di Colonnata (rosmarino, aglio, salvia); e lardo di Colonnata. Sì, ma cotto sottovuoto a 70°C per 15 ore.

"In modo da ottenere la stessa consistenza visiva, ma una totale evanescenza in bocca", spiega Massimo. Che prepara pure un omaggio a Roma: focaccia a base di Petra 9, farcita con crema di burrata, broccolo romanesco e al top... porchetta di Ariccia.

Broccoli - ma quelli aprilatici di Paternopoli - che invece Ciro Salvo della napoletana 50 Kalò unisce a 'nduja di Spilinga, mozzarella di bufala e scaglie di cacioricotta di bufala del Cilento.

Mentre Giorgio Caruso delle milanesi Lievità dà voce alla "Riccia e baccalà": baccalà mantecato, scarola, fiordilatte, olive nere, zeste di limone, pomodorini secchi ed extravergine.  

Uno squadrone appassionato, alimentato pure da Franco Pepe della caiatina Pepe in Grani; Gino Sorbillo, ormai alla guida di una serie di insegne partenopee e meneghine; Gabriele Bonci del Pizzarium (e non solo) romano; Marzia Buzzanca dell’aquilana Percorsi di Gusto; Enzo Coccia della napoletana Pizzaria La Notizia; e Ciro Oliva di Concettina ai Tre Santi, sempre a Napoli.

Non trascurando Simone Lombardi, direttamente da Milano; Matteo Aloe e Massimo Giuliana del mondo Berberè; Giancarlo Casa della romana La Gatta Mangiona; Antonio Starita dell’omonima griffe e i fratelli Salvo - Francesco e Salvatore - di San Giorgio a Cremano… e prossimi al bis nel cuore della città di ’O sole mio.


Ma alla Città della Pizza, oltre ad assaggiare si impara pure a fare.


Grazie a una serie di “Pizza Lab” che esplorano i mondi della pizza in teglia, dei topping, degli impasti, del lievito madre e delle farine… Petra by Molino Quaglia.

E così, Gian Luca Forino de La Portineria capitolina mette a punto Nerone, uno speciale maritozzo romano: con Petra 9 e cioccolato, ripieno di una ganache montata al cioccolato al latte, mascarpone e arancia.

Ernesto Varricchio, capitano dell'Oasi dell'Antica Quercia beneventana, si muove con saggezza fra gli antichi rituali e le moderne frontiere della sperimentazione.

E Paola Cappuccio della Pizza Verace di Portici elogia il passato a ritmo di una regale Margherita.


E per chi ama ascoltare? 


C’è lo “Spazio Workshop”, per incontri e confronti tecnici fra addetti ai lavori ed esperti del settore. Per discutere di guide e di voti, di pizzerie del futuro, di materie prime e dell’arte dell’abbinamento.

Fra i relatori? Anche Claudio e William Delli Poggi della pizzeria Charlie di Orvieto, pronti a preparare una croccante e golosa focaccia in doppia cottura (vapore e forno) con coppa umbra e finocchio marinato all'arancia;

mentre Tommaso Vatti e Silvia Rossetti de La Pergola di Radicondoli rileggono la tradizione toscana sulla pizza. Creando - con Petra Evolutiva - una pizza in pala romana dalla forma triangolare, pronta a dialogare con chianina arrosto, crema di fagioli di Sorana al fiasco, cavolo nero al vapore, olio extravergine d'oliva moraiolo e pecorino in fiocchi.

Infine, l’arena “Stand Up Pizza” dà voce al digital, alla mixology e ai giovani emergenti. Desiderosi di raccontare il proprio territorio a ritmo di basi e farciture.

Ma non finisce qua. Intriganti pure gli appuntamenti con i “Maestri in Cucina”: pranzi e cene (a pagamento e su prenotazione) organizzati da Ferrarelle e animati dalla “strana” coppia chef e pizzaiolo.


Qualche esempio? 


Il tandem Luciano Monosilio del Pipero e Simone Lombardi; nonché quello formato da Enzo Coccia e Pasquale Palamaro dell’Indaco ischitano.

Complice lo Champagne Ruinart Rosé. Icona di un nuovo progetto di food pairing, che vede coinvolti i locali del Ruinart Network in audaci e intriganti abbinamenti con pizze e finger food gourmet.  


E per chi volesse sperimentare il binomio pizza e bollicine?


Voilà le degustazioni guidate firmate dal Consorzio di Tutela del Prosecco Doc. Anche se le birre non mancano. Targate Baladin e servite alla spina:

dalla fresca e leggera “Isaac” all’ambrata “Super Bitter”, passando per la “Nazionale” (la prima birra 100% italiana) e la “Garden Baladin”, dalle note fumé, perché prodotta con il malto d’orzo tostato nel forno della cascina Coda, nel brassicolo parco di Piozzo, in territorio cuneese.

“Una seconda edizione ancora più ricca, con contenuti che vanno sia in direzione dei semplici appassionati che degli addetti ai lavori”, spiega Emiliano De Venuti, ideatore e ceo di Vinòforum, sottolineando lo spirito pop e tecnico dell’evento.

Supportato da un team che conta pure il giornalista Luciano Pignataro, le autrici Luciana Squadrilli e Tania Mauri, nonché Stefano Callegari. Sì, l’uomo di Sforno, Tonda e Trapizzino. Da poco sbarcato persino a Milano.

L’ingresso è gratuito e per l’acquisto delle pizze sono a disposizione i gettoni (1 euro a gettone).

Ma attenzione: acquistando il “salta fila” si ha la precedenza. E si hanno pure 20 gettoni da spendere in pizze, fritti e bevande.

Gli orari: venerdì, dalle 18 alle 24; sabato, dalle 11 alle 24; domenica, dalle 11 alle 23.


Cristina Viggè
fonte: http://www.fuorimagazine.it/blog/shooting/?permalink=roma-citt%C3%A0-della-pizza



Leggi il testo integrale nel link FONTE (qui sopra)

 

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